Di fronte all’arroganza del potere ed alla mancanza di politiche capaci di fornire prospettive, molti di noi, in forma associativa o singolarmente, hanno, nel corso di molti anni, elaborato e sviluppato pratiche di vita per rispondere alla necessità di resistere all’oblio, cercando di costruire, nel particolare della propria esistenza, possibili alternative a quei fenomeni e progetti, culturali , politici ed economici riconducibili a quello che ormai anche il linguaggio comune designa come globalizzazione liberistica.
Abbiamo quindi costruito e dato vita ad esperienze diversificate, espressione di queste nostre sensibilità, abbiamo costruito tante piccole resistenze nel nostro quotidiano, profondamente legate alle nostre aspettative, ai nostri interessi, alle nostre competenze.
Queste esperienze hanno coperto un ambito molto variegato: dalla presenza nelle liste locali e nelle istituzioni, ad un modo diverso di fare la spesa, di alimentarsi, di fornirsi di energia, fino alle pratiche di solidarietà attiva per garantire diritti e tutele per i migranti, alle lotte per la difesa del territorio e l’attività di denuncia delle forme sempre più estese di razzismo istituzionale e di sdoganamento culturale e storico del fascismo.
Abbiamo in questi anni , ognuno nella “intimità sociale”, delineato un possibile cambiamento, scoprendo le personali competenze ed energie tutte volte a costruire piccole “cittadelle “ poco difendibili e soprattutto scarsamente aperte e insufficientemente dialoganti tra loro.
Le firmatarie e i firmatari di questo invito, guardando alle loro scelte ed a quelle di tante e tanti altri, vorrebbero proporre una suggestione ed un tentativo di nuovo progetto che permetta un dialogo tra le decine e decine di esperienze di resistenze singole condotte in questi anni.
E’ forse scontato dirlo, ma ciascuno dei progetti menzionati, sia esso di resistenza che di proposta, da solo delinea un solo frammento di una possibile nuova società. Se riuscissimo a fare interagire e compenetrare tutte queste progettualità e farle “muovere “ in una direzione che, pur nelle sue diversificate forme ed articolazioni, possa dirsi coerente, ci accorgeremmo forse che nascerebbe un disegno sociale compiuto, alternativo allo stato di cose presenti, tale da poterci fare uscire dalla fase resistenziale per entrare in quella del governo dal basso di un grande e ambizioso progetto.
Non crediamo che questo sia utopia; tutto ciò è già successo, basta ricordare la nascita delle decine repubbliche partigiane che dal ’43 al ’45 permisero la sperimentazione di percorsi democratici , in quelle occasioni ognuno, partiti,singoli, formazioni armate e non , misero alla prova le loro competenze. Aspirazioni rivalità , progetti, vennero unificati, non senza difficoltà e attriti, per produrre un percorso collettivo fruibile da tutti e per tutti.
La storia ci ha insegnato che non tutto andò a buon fine ma l’esperimento diede nuovo vigore e speranza alle persone e questo è quello che anche noi vogliamo.
Per questi motivi firmiamo questo appello per poterci trovare, confrontare e per potere scrivere assieme i capitoli nuovi di un progetto di società.
IPOTESI PER UN’ALTERNATIVA:
a partire da noi, da ciò che si muove nella provincia di Brescia
a partire da noi, da ciò che si muove nella provincia di Brescia
- La crisi del capitalismo pare non avere antagonisti.
- Come interpretare la crisi e la sua dimensione politica? E soprattutto CHE FARE? Quali proposte possono fermarla e cambiare direzione allo “sviluppo”?
- Quali forma della politica possono emergere tra declino dei partiti e difficoltà dei movimenti?
GRUPPI DI LAVORO AUTOGESTITI E ASSEMBLEA FINALE
SABATO 10 MARZO (dalle 14.30)
DOMENICA 11 MARZO (dalle 9.30)
l'evento si realizzerà sabato 10 dalle 14.30 fino a sera (con possibilità di cena) e domenica 11 Marzo dalle 9.30 alle 12.30 presso l'auditorium di san Pietro in Lamosa a Provaglio d'Iseo.
cena del sabato sera autogestita (ognuno si porta qualcosa da mangiare, ci sono piatti, bicchieri e vino!), poi musica e canti!!
GRUPPI DI LAVORO:
1) Locale-globale, partecipazione e rappresentanza e consigli – costruzione di una rete provinciale, nuova informazione e nuove relazioni
2) Lavoro e diritti: i diritti civili, politici e di cittadinanza devono continuare ad esistere ed anzi accrescersi invece che ridursi anche in un periodo di crisi
3) Ambiente-economia = opporsi al capitalismo in crisi è un obbligo poiché implica lavorare per salvare il pianeta
4) Beni comuni = non solo acqua – aria – integrità del territorio, salute, spazi pubblici

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