RELAZIONE INTRODUTTIVA DI PRESENTAZIONE DELLA LISTA “SINISTRA A GUSSAGO –PROGETTO BENE COMUNE”
L’autoimplosione della squallida giunta Lazzari con il conseguente commissariamento del comune, ha portato Gussago verso questa tornata elettorale che il 6 e il 7 di Maggio chiamerà i cittadini alle urne per scegliere la nuova giunta che amministrerà il paese.
E’ un passaggio importante, un passaggio che deve ricostruire la dignità politica di un paese umiliato da sospetti di malaffare e di cattiva politica , un passaggio che la nostra Associazione ha salutato naturalmente prima con grande soddisfazione, perché finalmente si è potuto mettere fine ai tre anni di un’amministrazione tra le più infelici nella storia politica del paese, e che successivamente ci ha visto strenuamente impegnati per individuare quale potesse essere la nostra collocazione e la nostra strategia in vista di questo momento fondamentale per la vita della comunità nella quale siamo immersi e per la quale da anni ci stiamo spendendo.
Due elementi sono apparsi subito chiari. Innanzitutto la necessità di presentare alla comunità Gussaghese una proposta elettorale in grado di segnare in modo netto la discontinuità con le precedenti amministrazioni e secondariamente la consapevolezza che nessun soggetto politico attualmente attivo – o presunto tale- , potesse sentirsi completamente autosufficiente per andare a governare il paese.
In questo senso ci siamo mossi e in questo senso abbiamo cominciato i contatti con le forze politiche a noi più vicine e con le quali pensavamo potessero delinearsi sensibilità e percorsi comuni.
Diciamo subito che nulla è stato possibile con Gussago Insieme, che ha preferito rifugiarsi nell’ obsoleto slogan “fuori dai partiti e dentro al paese”,ignorando forse il fatto che sono molto più partito loro che non noi, stroncando ogni possibile alleanza e collaborazione e ponendosi da subito in una corsa solitaria tesa a raccattare i voti che scappano in modo trasversale da destra e da sinistra, grazie anche alla frenesia presenzialista del Prof. Marchina che pare aver ritrovato il dono dell’ubiquità . Appare evidente la loro volontà di cavalcare, una volta di più, quel nefasto vento dell’antipolitica che corre impetuoso ormai ovunque.
Sono invece cominciati i contatti e i lavori con il Partito Democratico. Contatti e lavori che hanno fatto emergere la reciproca volontà di costruire non tanto un’alleanza tra sigle e Partiti, quanto la proposta per la costruzione di una lista civica aperta anche a tutti i soggetti interessati a un progetto alternativo per il buon governo del paese. Dopo un paio di incontri nei quali sono sembrate emergere le esigenze comuni, il PD ha gettato la maschera. Lo ha fatto quando si è trattato di preparare una sorta di carta d’intenti, un minimo comun denominatore in grado di declinare in modo netto quei valori e quelle aspirazioni, che pensavamo fossero sovrapponibili o almeno conciliabili a quelle del PD.
NON E’ STATO POSSIBILE CONTINUARE.
Davanti a espressioni che citavano i diritti sociali e civili delle persone, davanti alla richiesta di una maggiore attenzione per i lavoratori e per le grandi difficoltà che devono sopportare in questo periodo, davanti alla necessità di prendere ispirazione dall’insegnamento democratico e antifascista della nostra Carta Costituzionale, il PD ha fatto rapida marcia indietro, ponendo un vero e proprio veto su questa presentazione. Invece di volgere il loro sguardo a sinistra e dare vita a un’esperienza progressista che, vale la pena sottolineare- come a livello nazionale si sia dimostrata vincente in molte città, hanno preferito guardare a destra e coinvolgere in un disegno molto politicista e sostanzialmente neo conservatore l’UDC.
E’ emersa, in tutta la sua sconsolante chiarezza , il vero progetto del Partito Democratico. Travolti dalla fascinazione “montiana” si cerca di mettere in piedi una sorta di governo tecnico aperto a tutti e al contrario di tutti, una piccola-grande ammucchiata senza il minimo orientamento progressista e neppure lontanamente vicino a una prospettiva di centro-sinistra.
ERA CHIARAMENTE UNA PROPOSTA PER NOI IRRICEVIBILE.
Davanti a tutto ciò è stato inevitabile mettere in gioco in modo autonomo il patrimonio di valori, di esperienza e di passione che da oltre tre anni anima la vita della nostra Associazione e quindi presentare alla cittadinanza la lista “Associazione Sinistra a Gussago progetto bene comune”, con la quale ci candidiamo per questa tornata elettorale.
Nessuna volontà autoreferenziale ne testimoniale quindi, ma la necessità autentica di coprire quell’enorme voragine creatasi non solo a Sinistra ma addirittura, come dicevo prima, in tutto lo schieramento che ambisce a rappresentare le pulsioni e le sensibilità politiche del variegato e frastagliato popolo del centro-sinistra.
Dopo più di un mese di pettegolezzi e chiacchiericci vari è infatti facile, e nello stesso tempo allarmante, constatare la tendenza delle liste che si propongono alla cittadinanza gussaghese.
Innanzitutto notiamo sconcertati come dal nostro paese siano del tutto spariti i partiti politici. O meglio, come si siano più o meno abilmente mascherati.
Ora, non saremo certo noi a negare il fatto di come, in particolare in questi ultimi anni, questi non abbiano certo dato una grande dimostrazione di etica e di trasparenza, ma non possiamo non sottolineare l’importantissimo ruolo, peraltro sancito anche dalla nostra Costituzione, che i partiti politici hanno per la vita politica e democratica di ogni comunità. I partiti politici non sono altro che associazioni fra persone accomunate da una medesima finalità e idealità politica.
Occultare la ragione sociale della propria identità, della propria finalità e della propria idealità non ci pare un’operazione particolarmente etica né tantomeno trasparente.
Eppure qui a Gussago accade.
E accade che ci troviamo davanti a un piccolo microcosmo di liste solo apparentemente poco riconducibili. Due di queste si pongono in modo completamente trasversale, odiano in modo più o meno acerrimo i partiti incolpandoli di essere il male assoluto della nostra società e cercano di prosperare issando la vela maestra che sfrutta l’attuale e propizio vento dell’antipolitica. Abbiamo due liste chiaramente di centro-destra, sempre ammesso che una lista che ha l’appoggio diretto della Lega non si possa molto più semplicemente definire di destra pura ( a proposito che fine hanno fatto gli sbraitamenti della Lega, il tanto famoso “da soli ovunque” e qui, in uno dei loro più solidi feudi dell’inesistente padania non hanno nemmeno la volontà e il coraggio di presentare una propria lista autonoma ?).
Poi, per non farci mancare nulla, abbiamo altre due liste che non è affatto azzardato collocare nella destra estrema. Dagli accaniti indipendentisti lombardi passiamo all’improbabile “Noi Gussago” a cui, con un rigurgito di decenza è stata fortunatamente decurtata la “A” di “A NOI Gussago” di mussoliana memoria. Alla faccia di chi continua a dirci che essere antifascisti è troppo demodè !
E qui, in questo desolante proliferare di orribili nostalgie, di antistoriche pulsioni secessioniste e di qualunquismi neo-conservatori, il PD non trova nulla di meglio da fare se non issare la sua timida bandierina nel centro più estremo in compagnia dell’ ambiguità di una forza come l’UDC.
Scusate ma c’è ancora vita a Sinistra, ce n’è ancora tanta e noi ci sentiamo in grado di poterla rappresentare nel modo più degno. Siamo sicuri di poter dare gambe e mente a un progetto virtuoso dove la buona politica, l’onestà e la trasparenza si coniugano in modo perfetto con quei valori di eguaglianza, solidarietà e rispetto per le persone e per l’ambiente a cui ogni società davvero civile dovrebbe ambire.
Forse non ufficialmente, perché almeno ancora un po’ di pudore resiste anche nei rapporti politici, ma alcune delle forze politiche che con più presunzione si candidano a vincere queste elezioni , cercheranno di far passare un messaggio chiaro e secondo noi terribilmente antidemocratico. Quello del voto utile. Diranno di non disperdere il voto, di concentrarlo sulle liste “maggiori”, di evitare un eccessivo frastagliamento del consenso, proveranno a convincere del fatto che votare le liste cosidette minori non farà che facilitare il successo degli altri. Lo faranno, sottovoce, ma lo faranno.
A parte il fatto che riteniamo che questo ragionamento distorca in modo perverso ogni più elementare concetto di democrazia, a parte il fatto che pensiamo che sulla linea di partenza ci si trovi tutti sullo stesso livello, a parte il fatto che noi crediamo fermamente che ogni VOTO debba avere la medesima dignità e che debba essere l’espressione più libera e incondizionata della propria appartenenza e della propria volontà di essere rappresentati, ci viene naturale chiedere sulla base di quale logica una lista possa o meno essere considerata minore e un voto meno utile di un altro.
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Forse è la necessità di giustificare il proprio silenzio e il proprio triennale letargo, forse è l’impossibilità o l’incapacità di poter contare solo sui propri meriti e sulla validità del proprio progetto, ma sta di fatto che ci ribelliamo a questa logica e che invitiamo le persone a premiare con il loro voto chi ha davvero dimostrato in questo paese di essere vivo, dinamico e presente in ogni fase politica e sociale di questi ultimi anni.
E, perdonate la presunzione, ma la nostra Associazione ha prodotto una notevolissima quantità di lavoro e siamo stati presenti in maniera assidua ed in vario modo. Faccio un rapidissimo sunto: subito appena nati abbiamo cercato di accendere i riflettori sul caso Richiedei, il nostro ospedale che la sciagurata giunta Marchina stava facendo affogare in un mare di debiti, un assemblea pubblica da noi organizzata e poi rilanciata anche da altre forze politiche portò alla costituzione del Comitato per la salvaguardia del nostro Ospedale, poi ci furono varie iniziative pubbliche anche molto importanti, ricordo in particolare quella sulla Palestina con Giulietto Chiesa e quella sulla libertà di stampa con Piero Sansonetti.
Abbiamo organizzato assemblee pubbliche su varie tematiche sia di portata locale che di interesse generale, abbiamo proiettato film, aperto un blog, promosso assemblee pubbliche insieme all’ANPI e al Partito Democratico, siamo stati innumerevoli volte in piazza con i nostri gazebo e con i nostri volantini, ci siamo inventati il giornalino “segnali di fumo” di cui abbiamo già prodotto parecchi numeri, la nostra commissione ambiente ha svolto un lavoro certosino sul PGT che è sfociato nella presentazione di molte osservazioni , in vari documenti e numeri speciali del giornale.
Insieme all’Associazione Luca Coscioni abbiamo raccolto e presentato le firme per l’istituzione di un registro comunale dei testamenti biologici, con altre associazioni a noi vicine per comunione d’intenti abbiamo dato vita alla rete della Franciacorta e siamo stati tra gli elementi più incisivi, presenti e propositivi nella costituzione del comitato per la vincente battaglia referendaria sull’acqua pubblica. Siamo stati fra i più attivi nella battaglia contro un’altra delle scelte più deprecabili dell’ex giunta Lazzari quella sull’abolizione della raccolta porta a porta del verde. A tal proposito abbiamo organizzato volantinaggi, conferenze stampa e dibattiti culminati con una bella iniziativa con i Sindaci di comuni limitrofi che da tempo hanno educato e orientato le loro comunità verso la raccolta capillare e sistematica dei rifiuti con il porta a porta. Nonostante i sistematici e odiosi dinieghi dell’amministrazione, lo scorso anno siamo riusciti a organizzare una bellissima e riuscitissima festa al Loc de
Abbiamo denunciato il razzismo istituzionale di una giunta che ha pagato fior di straordinari alla propria Polizia urbana in improbabili raid a caccia di clandestini, dimenticandosi invece di utilizzarla per cercare di individuare le responsabilità di chi, da anni, sta inquinando in modo pesante massiccio il nostro ambiente, la nostra aria e i nostri corsi d’acqua.
E infine come dimenticare la vicenda, per certi versi drammatica, ma comunque fondamentale degli sfratti. Una lotta che avevamo il dovere di fare, una lotta nella quale abbiamo portato il nostro impegno, i nostri corpi e soprattutto il nostro cuore.
Una battaglia di solidarietà e di civiltà purtroppo inutile.
Vi chiediamo se vi sembra possibile che una comunità comunque ricca come quella gussaghese possa permettere che una famiglia con 4 figli minori a carico, possa essere gettata per strada davanti a uno schieramento minaccioso e imponente di forse dell’ordine, rea di non essere in grado di pagare l’affitto perché il padre ha perso il posto di lavoro a causa della crisi. Vi chiediamo se vi sembra possibile che una giunta possa permettere lo smembramento di una famiglia in un modo così cruento e tra l’altro, alla fine, spendendo molto più soldi pubblici per dover mantenere madre e figli in una comunità di accoglienza. Vi chiediamo se vi sembra possibile che le forze allora all’opposizione in consiglio comunale e che pure riteniamo sensibili a queste tematiche, non siano riuscite a proferire parola per questo scempio di disumanità ?
Forse, anzi probabilmente, mi sono dimenticato qualcosa, ma credo che questo telegrafico riepilogo di tre anni e mezzo di lavoro a malapena rende il senso della grande energia profusa e dell’impegno che, ciascuno di noi con i suoi mezzi, le sue capacità e le sue possibilità, ha immesso nella nostra Associazione.
Siamo stati fuori dal consiglio è vero, ma sicuramente siamo stati ben dentro il paese, e dentro il paese vi promettiamo continueremo a esserci con tutto il nostro entusiasmo, con tutta la nostra energia e con tutta l’indispensabile volontà di cambiamento.

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