martedì 22 maggio 2012
Perchè?
ATTENTATO BRINDISI: VOLONTA’ STRAGISTA, MA POSSIBILE “GESTO ISOLATO ED INDIVIDUALE”
L’attentato alla scuola ”Morvillo-Falcone” di Brindisi “potrebbe essere un gesto isolato e individuale”; in ogni caso c’è stata “una volontà stragista” e c’è un identikit di chi ha posizionato l’ordigno, anche se la persona “non è stata ancora identificata”: a spiegarlo è il procuratore di Brindisi, Dinapoli. “Non è impossibile – ha aggiunto – che tutta l’organizzazione sia stata fatta da una persona sola”. Di parere opposto il procuratore di Lecce Cataldo Motta che ha dichiarato che non si può dire con certezza che sia un gesto isolato.
Di sicuro c’è che nelle immagini tratte dalle telecamere stradali, prese in visione dagli inquirenti, si vede l’attentatore che preme il tasto del telecomando, azionando così la bomba che ha ucciso Melissa Bassi. Il confezionamento dell’ordigno è opera di un esperto di elettronica. “Il congegno – ha detto ancora Dinapoli – non è particolarmente complesso ma non alla portata di tutti”. Il magistrato ha confermato che da ieri è stata condotta una intensa attività investigativa che ha compreso l’interrogatorio di diverse persone e perquisizioni e controlli in vari luoghi della città e della provincia di Brindisi.
Sono stazionarie intanto le condizioni delle ragazze ferite. Le quattro ricoverate nell’ospedale brindisino ‘Antonio Perrino’ hanno trascorso la notte senza problemi. Le due ricoverate nel Centro Grandi ustionati – Azzurra Camarda e Sabrina Ribezzi – stanno migliorando. La prognosi tuttavia rimane riservata. Ha ripreso conoscenza Veronica Capodieci, la ragazzina di 16 anni investita in pieno dall’esplosione insieme a Melissa Bassi. Le sue condizioni restano critiche.
L’attentato alla scuola ”Morvillo-Falcone” di Brindisi “potrebbe essere un gesto isolato e individuale”; in ogni caso c’è stata “una volontà stragista” e c’è un identikit di chi ha posizionato l’ordigno, anche se la persona “non è stata ancora identificata”: a spiegarlo è il procuratore di Brindisi, Dinapoli. “Non è impossibile – ha aggiunto – che tutta l’organizzazione sia stata fatta da una persona sola”. Di parere opposto il procuratore di Lecce Cataldo Motta che ha dichiarato che non si può dire con certezza che sia un gesto isolato.
Di sicuro c’è che nelle immagini tratte dalle telecamere stradali, prese in visione dagli inquirenti, si vede l’attentatore che preme il tasto del telecomando, azionando così la bomba che ha ucciso Melissa Bassi. Il confezionamento dell’ordigno è opera di un esperto di elettronica. “Il congegno – ha detto ancora Dinapoli – non è particolarmente complesso ma non alla portata di tutti”. Il magistrato ha confermato che da ieri è stata condotta una intensa attività investigativa che ha compreso l’interrogatorio di diverse persone e perquisizioni e controlli in vari luoghi della città e della provincia di Brindisi.
Sono stazionarie intanto le condizioni delle ragazze ferite. Le quattro ricoverate nell’ospedale brindisino ‘Antonio Perrino’ hanno trascorso la notte senza problemi. Le due ricoverate nel Centro Grandi ustionati – Azzurra Camarda e Sabrina Ribezzi – stanno migliorando. La prognosi tuttavia rimane riservata. Ha ripreso conoscenza Veronica Capodieci, la ragazzina di 16 anni investita in pieno dall’esplosione insieme a Melissa Bassi. Le sue condizioni restano critiche.
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