giovedì 24 maggio 2018

Avanti cheminots!

Il silenzio tombale dei media italiani ci impedisce di essere informati su quanto accade oltralpe: il governo Macron sta tentando di privatizzare le ferrovie francesi, con i soliti pretesti falsi di costi eccessivi e inefficienza e con l’obiettivo reale di fiaccare la resistenza di uno dei settori più avanzati della lotta di lavoratrici e lavoratori in Francia. Il progetto, denominato “patto ferroviario” marcia insieme con una riforma classista dell’accesso all’università e una riforma razzista e repressiva della legge sul diritto d’asilo. In sintesi, Macron, come i suoi omologhi europei, va alla guerra contro i poveri; ma non ha fatto i conti con la resistenza, la creatività, l’inventiva degli cheminots, che uniti a tutto il popolo che protesta stanno rendendo i sonni del giovane presidente francese molto agitati.

Hanno calendarizzato due giorni di sciopero ogni tre, fino a fine giugno, causando problemi di circolazione costanti. Per guadagnare il sostegno dei settori popolari, oltre ad informarli sul disegno di smantellamento del governo, li aiutano concretamente, collaborando con altri operai per restituire, ad esempio, la corrente elettrica alle famiglie morose, oppure bloccando la riscossione del pedaggio sulle autostrade. Forme di lotta creativa che hanno pagato in termini di consenso: la cassa di resistenza dei ferrovieri ha raccolto, finora, oltre un milione di euro, dono di milioni di solidali che hanno compreso che la loro lotta, e la loro vittoria, è la vittoria di tutte e tutti; la sconfitta, ugualmente, sarebbe generalizzata.
Per un trasporto pubblico degno di questo nome, per la tutela dei diritti, della salute, della sicurezza, dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

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