lunedì 21 maggio 2018
Se la TAV Torino-Lione fosse fermata, non vi sarebbe alcuna penale da pagare
Commissari Governativi, Promotori della Torino-Lione e
Presidenti di Regione, giornalisti, politici, per terrorizzare la possibile
sospensione/cancellazione del progetto Torino-Lione, si sono affannati a dire
che in questo caso l’Italia dovrebbe pagare 2 miliardi di Euro di penalità.
Questa affermazione è FALSA: chiediamo a chi la fa di portare
le prove.
Ricordiamo che i Trattati con la Francia del 2001, del 2012
e del 2015 e con la Ue del 2015 :
–
non prevedono una data di avvio e di
completamento delle opere geognostiche e/o definitive della tratta
transfrontaliera,
–
non prevedono alcuna penalità in caso di
sospensione e/o risoluzione degli accordi.
Ricordiamo invece che l’Accordo con la Francia del 2012 prevede,
all’Art. 16, che “La disponibilità del finanziamento sarà una condizione
preliminare per l’avvio dei lavori delle varie fasi della parte comune italo-francese
della sezione internazionale”. I suddetti accordi possono invece essere
emendati. In realtà i lavori definitivi della Torino-Lione non sono mai partiti
perché è la Francia che ha messo in pausa la Torino-Lione dal mese di luglio
2017 dato che non dispone dei fondi necessari per l’avviamento dei cantieri
relativi alle opere definitive.
Analogamente in Italia deve ancora completarsi l’iter di
pubblicazione della delibera Cipe che ha sancito l’ennesima variante del
progetto (con lo scavo del Tunnel da Chiomonte anziché da Susa). Questa
situazione è stata resa nota dalla Ministra dei Trasporti francese Elisabeth
Borne, e lo ha confermato il Presidente della CADA Marc Dendelot (Commissione
di Accesso ai Documenti Amministrativi) che nell’Avviso n. 20173469 del 4
dicembre 2017 ha scritto: «La Ministra incaricata dei trasporti ha informato la
Commissione che fino ad oggi i lavori definitivi della sezione transfrontaliera
non sono stati avviati e che gli stanziamenti finanziari dello Stato (francese,
N.d.T.) corrispondenti a questi lavori non sono ancora stati decisi».
Inoltre, nella sua lettera del 17 gennaio 2018 la
Commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc, in risposta alla richiesta di
chiarimenti del 22 novembre 2017 di un gruppo di eurodeputati, ha riconosciuto
che «il finanziamento europeo per la Torino-Lione è stato deciso ed è
assicurato solo per il periodo 2016-2019 … e alla fine potrebbe essere
riallocato ad altri progetti in base al principio “usalo o perdilo”».
Le attività in corso dal 2002 sono praticamente tutte
inerenti lavori propedeutici (studi, progetti, sondaggi, lavori preliminari)
che rientrano nel programma già di LTF. Ammontano complessivamente a 1,6
miliardi di euro, di cui a fine 2016 risultavano pagati o impegnati 1,4
miliardi. Nessuno degli appalti attualmente in completamento riguarda lavori
definitivi. Questo comprende ovviamente anche le attività in corso in Francia a
San Martin La Porte, che non sono qualificate come lavori definitivi ma come
sondaggio geognostico. Gli appalti finora assegnati da Telt (di cui la società
stessa ha dato notizia con propri comunicati il 17 gennaio e il 1° febbraio
2018) sui lavori definitivi ammontano a 91,4 milioni di euro, meno dell’1% di
quanto affermato da fonti governative. Di questi gli unici lavori reali
ammontano all’ “astronomica” cifra di 800.000 € (meno dello 0,1%).
Non risultano altri appalti assegnati, pertanto risulta
estremamente difficile comprendere come sia possibile affermare che sussistano
impegni e/o penali cogenti. Qualora questi fossero effettivi, dovrebbero essere
obbligatoriamente scritti a bilancio di Telt.
Invitiamo gli operatori dell’informazione a chiedere questi elementi
a chi ha rilasciato tali dichiarazioni!
In conclusione, e alla luce di quanto sopra, riteniamo
opportuno che TELT non lanci gare di appalto e contragga qualunque impegno con
chiunque fino al momento in cui, nel rispetto dell’Art. 16 dell’Accordo di Roma
del 2012, i tre soci finanziatori del progetto Torino-Lione (Ue, Francia e
Italia) non abbiano garantito con atti formali (leggi dello Stato) tutti i fondi
necessari all’intera realizzazione dell’opera.
(Notav Torino – Presidio Europa)
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