mercoledì 12 gennaio 2011

2011: riprende la tragica contabilità delle morti bianche


Ucciso da uno «schiaffo» di ferro
(dal quotidiano "Bresciaoggi")

TRAGEDIA SUL LAVORO. L'infortunio ieri mattina in un cantiere di Bologna dove il carpentiere stava lavorando alla costruzione di una palazzina. Il braccio meccanico di una betonpompa ha colpito al volto Luca Pizzamiglio, 40 anni, di Castelcovati
12/01/2011 Forse non ha nemmeno avuto il tempo di rendersi conto di quanto stava accadendo. Ieri mattina verso le 8.30, Luca Pizzamiglio, carpentiere 40enne di Castelcovati, stava lavorando in un cantiere edile a Villafontana di Medicina, in provincia di Bologna, quando è stato improvvisamente colpito al volto dal braccio telescopico di una betonpompa. Fatale l'impatto, che non ha lasciato scampo all'operaio, morto sul colpo, nonostante i tentativi di soccorso.
Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri di Medicina, giunti sul posto, il mezzo pesante si sarebbe inclinato su un lato a causa del cedimento del terreno sottostante, proprio mentre gli operai stavano posando la gettata di calcestruzzo per realizzare le fondamenta di una palazzina a quattro piani. Pizzamiglio stava direzionando la pompa telescopica per erogare il materiale, quando il mezzo - manovrato da un altro operaio - si è spostato scostandosi dalla traiettoria, e causando, di conseguenza, il cedimento degli ancoraggi laterali. A quel punto sarebbe stato proprio l'enorme braccio meccanico a colpire il muratore in pieno viso: cadendo all'indietro, Pizzamiglio avrebbe quindi sbattuto sulle intelaiature di ferro delle fondamenta, morendo all'istante. Su disposizione del pm LucaTampieri, il cantiere e la betonpompa sono sotto sequestro. Disposta anche l'autopsia, che dovrà confermare se la causa del decesso sia stato il colpo al volto piuttosto che, meno probabile, l'impatto dopo la caduta sulla gabbia di ferro...
Che Pizzamiglio fosse nel bolognese per lavoro, dipende da una catena formata da una serie di anelli chiamati appalti: era dipendente della ditta «Mcf Italia» di Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano che, a sua volta, aveva in subappalto parte dei lavori nel cantiere di Medicina, appaltati a loro volta alla Coop Costruzioni di Bologna.
Mara Rodella

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