lunedì 2 aprile 2018
Libero mercato? Libero ladrocinio!
La delibera finale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione è
la numero 172 del 21 febbraio 2018 (vedi http://www.anticorruzione.it/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/anacdocs/Attivita/Atti/Delibere/2018/del.172.2018.pdf)
. Si tratta di 20 pagine con le quali l’Ufficio Vigilanza Servizi e Forniture
dell’Anac chiarisce le ragioni della bocciatura dell’operazione di vendita di
Lgh ad A2A.
Il documento, nell’ultima sua parte, spiega come la scelta
del socio-partner industriale non si possa qualificare come semplice operazione
di integrazione o ristrutturazione.
Il documento indica poi come vi potessero essere altri
operatori economici potenzialmente interessati all’acquisto delle azioni.
L’acquisto del 51% del capitale sociale di Lgh da parte di A2A in forma
diretta, cioè senza gara, costituisce una violazione delle disposizioni di
legge sulle società miste. Addirittura si poteva avere una maggior
valorizzazione delle azioni facendo una gara pubblica. L’Anac punta il dito sui
soci di Lgh che avrebbero dovuto svolgere una gara esplorativa e quindi, visto
l’elevato importo della compravendita (pari a oltre 113 milioni di euro)
pubblicare il bando sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Il presidente
dell’Autorità, Raffaele Cantone, bocciando la vendita diretta, ha quindi dato
mandato di inviare la delibera alle società interessate alla compravendita (tra
cui l’Aem Cremona, Lgh e SCS Crema e le altre municipalizzate), all’Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato nonchè alla Procura competente della
Corte dei Conti per i provvedimenti del caso.
Eppure, nonostante la pesantissima contestazione mossa dall’Autorità
Nazionale Anticorruzione, gli amministratori ed ex amministratori (ed i loro
partiti di riferimento, PD sopra ogni altro), i quali votarono a favore dell’operazione di
(s)vendita di Lgh ad A2A, continuano imperterriti a sostenere che quella sia
stata l'unica scelta in grado di mantenere lavoro e sviluppo.
Insomma, proprio gli alfieri e fautori del mercato hanno
violato le regole della concorrenza e le norme dello Stato. E non l'hanno fatto
quali cittadini qualunque, ma quali amministratori di Comuni grandi e piccoli.
Certo, parlare di posti di lavoro e sviluppo colpisce di più
e induce chi non sia addetto ai lavori a pensare che insomma val bene la pena
di fare una trasgressione se il risultato è questo. Ma c'è davvero qualcuno che
pensa che i posti di lavoro e lo sviluppo si potevano salvare solo così?
Nel caso di Lgh stiamo parlando di una Società che gestisce
servizi quali luce, gas e rifiuti; servizi che non si possono, per
fortuna, de localizzare. Davvero
qualcuno può in buona fede ritenere che A2A abbia acquistato LGH per pura beneficienza
e non piuttosto per conseguire un'altra fetta di mercato? Chi può fare a meno
di luce e gas? A chi non serve il servizio di raccolta e smaltimento dei
rifiuti?
Noi non siamo per la privatizzazione dei servizi, non
vogliamo che i bisogni ed i diritti delle persone diventino occasioni di lucro
e di guadagno per pochi.
Al contrario, in Lombardia ed in ogni altra parte del nostro
Paese e della Comunità Europea amministratori e governanti di ogni schieramento
percorrono pervicacemente la via della privatizzazione totale e completa dei
nostri servizi, pure quando ciò si traduca in una plateale violazione delle “regole
del gioco”, come la delibera dell'ANAC ha rilevato.
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