“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze ed i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune…”
così ENRICO BERLINGUER in un'intervista del 1981
attraversa tutta la storia del mondo occidentale ma in un momento in cui la Carta Costituzionale è pura enunciazione, svuotata della sua forza fondante; quando la corruttela sembra essere l’elemento comune della classe politica italiana e chi manovra l’informazione alimenta il qualunquismo semplicistico del “tanto sono tutti uguali”, il vento dell’antipolitica legittima un “governo di tecnici” e di fatto esautora il parlamento in nome di uno stato di necessità che protegge il privilegio facendo a pezzi i diritti fondamentali, il rapporto tra etica e politica interroga ognuno di noi e ci chiede quanto “libertà, uguaglianza, fratellanza”, ma insieme anche verità e giustizia ispirino il nostro agire politico e il nostro quotidiano.

Nessun commento:
Posta un commento