domenica 22 aprile 2012

No alla centrale a biomasse di Rodengo Saiano

«No alla centrale a biomasse». Il comitato rilancia la sua sfida
Una partecipata manifestazione per ribadire la netta contrarietà al progetto
A Rodengo altro massiccio corteo dopo la raccolta di 2.500 firme «L'impianto inquina e non serve: sarebbe un danno per il territorio»


22/04/2012 Cartelli e striscioni dicono «No alle biospeculazioni», oppure «Biogas più biomasse uguale biotruffe», e ancora «Nuove centrali in Franciacorta? La cosa puzza». Sono alcuni degli slogan esposti ieri durante il corteo, colorato e musicale, organizzato per dire no alla nuova centrale a biomasse a Rodengo Saiano. ALLA MANIFESTAZIONE hanno partecipato più di un centinaio di persone, tra cui molte famiglie con bambini, che reggevano striscioni contro l'inquinamento e per un territorio più pulito tutelato. L'impianto della discordia, ideato dalla società Linea Energia, dovrebbe sorgere in località Paradello, nelle immediate vicinanze del paese. Per questo gli abitanti hanno chiesto alle istituzioni di riflettere sulle conseguenze che la centrale avrebbe sul territorio. Ma dopo aver depositato quasi 2500 firme alla Provincia e al Comune, nessuna risposta è arrivata al «Comitato No Biomasse»: l'unica spiegazione dell'amministrazione comunale a supporto della centrale è stata che «la legge lo consente». Così dice il comitato La vicenda è partita da una lettera anonima inviata a Legambiente lo scorso dicembre. Dopo la segnalazione, e la successiva concessione della Provincia il 2 febbraio, i cittadini si sono attivati, dando vita al comitato. «NOI CI OPPONIAMO non alla costruzione di una nuova centrale che produrrà energia elettrica, ma pensiamo che ci siano alternative, come il fotovoltaico - sostengono -. La centrale brucerà legna, che produrrà polveri sottili; inoltre, non è previsto alcun sistema di recupero di calore, e verranno usati 60 mila metri cubi di acqua per il raffreddamento». Quello che viene contestato dal Comitato è l'assenza di una sorta di «Piano biomasse» provinciale, che registri l'effettiva quantità di materiale da bruciare, per stimare il numero di centrali necessarie alla provincia. «Nell'autorizzazione, la società ha scritto che se le biomasse raccolte non saranno sufficienti, hanno a disposizione dei terreni per coltivarne ancora, ma questo è illogico», denuncia infine il comitato. Il corteo, partito dalle scuole medie, ha attraversato tutto il paese arrivando in località Moie, proprio vicino al «luogo del delitto»: proprio qui, nel parco pubblico, sono stati organizzati un rinfresco e giochi per i bambini, per riappropiarsi di un territorio che si vuole libero da centrali inquinanti.
(Bresciaoggi, domenica 22 aprile 2012)

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