domenica 3 giugno 2012

LETTERA DEI DETENUTI DI CANTON MOMBELLO


LETTERA DEI DETENUTI DEL CARCERE LAGER DI CANTON MOMBELLO
 La situazione in cui siamo costretti a vivere è per noi arrivata ad un punto non più non più sopportabile. Passiamo 19/20 ore al giorno chiusi in “gabbie” che, al netto del mobilio, ci concedono dai 70 ai 100 centimetri quadrati di spazio calpestabile, costretti a convivere in 5, 6, 9 e persino 17 persone con a disposizione un servizio igienico che definire tale è un tragico eufemismo. Costretti ad acquistare a nostre spese, o meglio a spese dei nostri familiari, persino carta igienica e prodotti per la pulizia della cella. Il vitto passato dall'amministrazione penitenziaria è al limite della sussistenza e della decenza. La direzione, il personale medico, infermieristico e la polizia penitenziaria compiono ogni giorno veri e propri miracoli per mantenere letteralmente in piedi il “baraccone” e la loro disponibilità e sensibilità è fuori discussione. Tutto ciò però non basta più e i recenti episodi di suicidi e violenze sono una spia del disagio crescente.
 Quindi da lunedì 4 giugno 2012 abbiamo deciso di intraprendere una pacifica protesta per portare all'attenzione dell'opinione pubblica e delle autorità competenti la tragica situazione in cui ci troviamo.
Inizieremo in tale data uno sciopero della fame ad oltranza, sull'esempio del detenuto del carcere di Lecce recentemente lasciato morire dall'insensibilità, l'ignavia e il menefreghismo delle autorità, prima fra tutti il ministro di grazia e giustizia. Useremo i nostri corpi come estrema arma per tentare di scuotere le coscienze dormienti di chi ci governa, sperando che una coscienza questi “signori” l'abbiano, siamo convinti e determinati a portare tale protesta fino alle estreme conseguenze. Ringraziamo tutti coloro che dall'esterno vorranno supportarci in questa nostra lotta per il rispetto dei diritti umani e della dignità personale.

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