giovedì 1 maggio 2014
Le emergenze ambientali che spuntano sotto il nostro naso e volano sopra le nostre teste
Un'altra fumata nera dall'inceneritore di Brescia
A2A: «Nessun supero delle emissioni». La direttrice Arpa: «noi non siamo stati avvisati. Faremo controlli all’impianto»
29 Aprile 2014 L’azzurro camino dell’inceneritore di Brescia è tornato a sbuffare fumo nero. È accaduto domenica.
Un cittadino ha notato (dalle 12.10 alle 12.20) quel pennacchio scuro che gli ricordava il blackout dell’impianto dell’ 8 agosto 2012, quando per un’ora mancò energia elettrica al forno, il quale bruciò immondizia a «basse» temperature sprigionando nell’aria inquinanti. Il passante ha deciso di scattare un paio di foto con il suo Iphone. A2A, interpellata sull’evento, replica che sì, «a seguito di perturbazioni sulla rete elettrica si è verificato un transitorio funzionamento dell’impianto che ha generato, per un breve istante, un pennacchio di fumo, comunque nel pieno rispetto dei limiti di emissione di tutti i parametri».
Insomma, ci sarebbe stato un calo di corrente ma non un blackout, visto che è entrata in funzione l’alimentazione elettrica di emergenza. E su sollecitazione dell’assessore all’Ambiente Gigi Fondra («su queste questioni serve massima trasparenza», commenta) l’azienda ha inviato al Corriere i dati del monitoraggio in continuo che dimostrano emissioni ampiamente inferiori alla norma per ossidi d’azoto, acido cloridrico, polveri sottili (150 volte sotto i limiti).
Resta un piccolo giallo: la direttrice Arpa Maria Luisa Pastore dice «di non essere stata informata di nulla» e annuncia: «Provvederemo a verifiche». «Abbiamo chiesto ad A2A dati sulle emissioni più puntuali dal punto di vista temporale, per valutare le conseguenze dell’incidente verificatosi domenica all’inceneritore».
La direttrice dell’Arpa di Brescia è venuta a conoscenza della «fumata nera» in via Codignole dal Corriere, lunedì mattina, prima dei dati che le ha inviato nella stessa serata la multiutility. I parametri orari forniti per la mezz’ora che va dalle 12 alle 12.30 sono tutti abbondantemente sotto la norma. Ma mancano i dati sulle diossine: «Sono una media mensile - spiega la Pastore - e vengono fornite all’inizio del mese successivo, anche se entro fine anno tutti gli impianti monitorati in continuo dovranno comunicare direttamente all’Arpa i dati».
Molto duro l’ambientalista Marino Ruzzenenti, da sempre critico verso l’impianto: «Anche in questo incidente come in quello dell’agosto 2012, manca la trasparenza: A2A non ha diffuso dati su diossine e Pcb, pur avendo l’obbligo di monitorarli in continuo. La trasparenza manca in generale sulla gestione dell’impianto: gli ultimi dati noti su quantità di rifiuti in ingresso e diossine risalgono al 2011. Eppure l’Aia prevedeva la pubblicazione on line. Una situazione scandalosa che merita maggiore attenzione ».
CASTEGNATO
Lavori Brebemi, trovati copertoni, sacchi neri e scarti
mercoledì, 30 aprile 2014 Nell’ambito della realizzazione della Brebemi sono previste opere di sistemazione e allargamento della tangenziale ovest, anche nel tratto di Castegnato e Gussago, con interventi sulle massicciate stradali. Proprio eseguendo questi lavori sono stati individuati lungo la scarpata parecchi rifiuti abbandonati. Il Consorzio BBM che sta eseguendo i lavori ha rinvenuto copertoni, sacchi in plastica contenenti scarti vari e rifiuti ingombranti. «Quello che abbiamo trovato e che ci è stato segnalato anche dai nostri concittadini - commenta il sindaco Giuseppe Orizio - è la conferma che la pratica di abbandonare rifiuti, scaricandoli direttamente dagli automezzi sul bordo strada, costituisce una delle modalità persistenti di uso incivile del territorio, che comporta deterioramento ambientale nonché un non indifferente costo per gli interventi di rimozione».
A2A: «Nessun supero delle emissioni». La direttrice Arpa: «noi non siamo stati avvisati. Faremo controlli all’impianto»
29 Aprile 2014 L’azzurro camino dell’inceneritore di Brescia è tornato a sbuffare fumo nero. È accaduto domenica.
Un cittadino ha notato (dalle 12.10 alle 12.20) quel pennacchio scuro che gli ricordava il blackout dell’impianto dell’ 8 agosto 2012, quando per un’ora mancò energia elettrica al forno, il quale bruciò immondizia a «basse» temperature sprigionando nell’aria inquinanti. Il passante ha deciso di scattare un paio di foto con il suo Iphone. A2A, interpellata sull’evento, replica che sì, «a seguito di perturbazioni sulla rete elettrica si è verificato un transitorio funzionamento dell’impianto che ha generato, per un breve istante, un pennacchio di fumo, comunque nel pieno rispetto dei limiti di emissione di tutti i parametri».
Insomma, ci sarebbe stato un calo di corrente ma non un blackout, visto che è entrata in funzione l’alimentazione elettrica di emergenza. E su sollecitazione dell’assessore all’Ambiente Gigi Fondra («su queste questioni serve massima trasparenza», commenta) l’azienda ha inviato al Corriere i dati del monitoraggio in continuo che dimostrano emissioni ampiamente inferiori alla norma per ossidi d’azoto, acido cloridrico, polveri sottili (150 volte sotto i limiti).
Resta un piccolo giallo: la direttrice Arpa Maria Luisa Pastore dice «di non essere stata informata di nulla» e annuncia: «Provvederemo a verifiche». «Abbiamo chiesto ad A2A dati sulle emissioni più puntuali dal punto di vista temporale, per valutare le conseguenze dell’incidente verificatosi domenica all’inceneritore».
La direttrice dell’Arpa di Brescia è venuta a conoscenza della «fumata nera» in via Codignole dal Corriere, lunedì mattina, prima dei dati che le ha inviato nella stessa serata la multiutility. I parametri orari forniti per la mezz’ora che va dalle 12 alle 12.30 sono tutti abbondantemente sotto la norma. Ma mancano i dati sulle diossine: «Sono una media mensile - spiega la Pastore - e vengono fornite all’inizio del mese successivo, anche se entro fine anno tutti gli impianti monitorati in continuo dovranno comunicare direttamente all’Arpa i dati».
Molto duro l’ambientalista Marino Ruzzenenti, da sempre critico verso l’impianto: «Anche in questo incidente come in quello dell’agosto 2012, manca la trasparenza: A2A non ha diffuso dati su diossine e Pcb, pur avendo l’obbligo di monitorarli in continuo. La trasparenza manca in generale sulla gestione dell’impianto: gli ultimi dati noti su quantità di rifiuti in ingresso e diossine risalgono al 2011. Eppure l’Aia prevedeva la pubblicazione on line. Una situazione scandalosa che merita maggiore attenzione ».
CASTEGNATO
Lavori Brebemi, trovati copertoni, sacchi neri e scarti
mercoledì, 30 aprile 2014 Nell’ambito della realizzazione della Brebemi sono previste opere di sistemazione e allargamento della tangenziale ovest, anche nel tratto di Castegnato e Gussago, con interventi sulle massicciate stradali. Proprio eseguendo questi lavori sono stati individuati lungo la scarpata parecchi rifiuti abbandonati. Il Consorzio BBM che sta eseguendo i lavori ha rinvenuto copertoni, sacchi in plastica contenenti scarti vari e rifiuti ingombranti. «Quello che abbiamo trovato e che ci è stato segnalato anche dai nostri concittadini - commenta il sindaco Giuseppe Orizio - è la conferma che la pratica di abbandonare rifiuti, scaricandoli direttamente dagli automezzi sul bordo strada, costituisce una delle modalità persistenti di uso incivile del territorio, che comporta deterioramento ambientale nonché un non indifferente costo per gli interventi di rimozione».
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