venerdì 26 settembre 2014

Ecco la difesa dei diritti dei lavoratori nell'era Renzi

Licenziati in 5 perché si iscrivono al sindacato, sciopero al Gls corriere
I lavoratori denunciano: «pagamenti in nero, quattro ore in busta paga contro le 12 effettive»


Sciopero con presidio davanti ai cancelli della ditta Gls corriere espresso questa mattina in via Di Vittorio, in zona industriale. Sulla strada fermi una trentina di furgoni della Gls, paralizzata la distribuzione dei pacchi. La protesta è contro il licenziamento di 5 lavoratori che nei giorni scorsi si erano iscritti a un sindacato di base. Non dipendenti della Gls, ma di cosiddetti «padroncini» che a loro volta lavorano per la Brescia Service, società che ha vinto l’appalto della Gls. Sullo sfondo, denunciano i lavoratori, un sistema di pagamenti in nero, quattro ore segnate in bustapaga contro le 10-12 lavorate effettivamente (per stipendi variabili introno ai 50 euro al giorno), atteggiamenti arroganti da parte di alcuni responsabili della cooperativa. Ahmed, 28 anni, origini indiane ma da 20 anni a Brescia, spiega: «Sono uno dei licenziati: è successo tutto all’improvviso. Una mattina ci hanno detto che c’era una riunione con la Brescia Service, il giorno dopo ci hanno detto di non farci più vedere». In presidio, oltre ai licenziati e a diversi autisti anche degli altriu due magazzini della Gls a Manerbio e Rovato, anche diversi attivisti dell’Associazione Diritti per Tutti e del sindacato Si Cobas. Nei mesi scorsi c’erano state proteste simili anche alla Tnt e alla Sda, due colossi del corriere espresso.

Corriere della Sera, edizione di Brescia - 26 settembre 2014

Nessun commento: