L'aumento delle spese militari e le azioni di guerra come soluzione alle difficoltà economiche sono sempre più praticate.
A 100 anni dall'inizio della 1° guerra mondiale, la spinta verso uno scontro generalizzato diventa di nuovo attuale.
Allora nessuno voleva uno scontro di quelle proporzioni, ma la corsa al riarmo e gli interessi confliggenti delle potenze capitaliste hanno piombato l'Europa e il mondo nella barbarie della catastrofe. Le guerre si sa come iniziano, ma poi al di la delle intenzioni di chi le calcola, hanno dinamiche catastrofiche incontrollabili.
Oggi di nuovo anche l'Europa e l'Italia stanno facendo enormi spese militari; stanno intervenendo militarmente in molte parti del mondo per il controllo e la spartizione delle risorse mondiali e il controllo geostrategico, come in Afghanistan, Medio oriente, Ucraina ecc.
La retorica nazionale è una truffa dietro cui si nascondono gli interessi e i loschi traffici degli speculatori.
Questo modo di affrontare le crisi economiche, è barbaro e disastroso per l'umanità.
Per noi la crisi economica va affrontata esattamente al contrario: tagliando tutte le spese di guerra e usando quelle risorse per un grande intervento pubblico per riqualificare e sviluppare servizi, scuole, sanità, attività produttive ecosostenibili, bonificare i disastri ambientali creati dal profitto privato...
A Ghedi vi è la principale base di attacco dell'aviazione militare italiana. E' una base atomica pericolosa e costosissima.
Da Ghedi sono partite e partono tutte le azioni di guerra dell'aviazione italiana.
A Ghedi saranno dislocati i nuovi e costosissimi cacciabombardieri atomici F35.
Per cui noi chiediamo:
IL RITIRO DELL'ESERCITO ITALIANO DA TUTTI GLI SCENARI
PROPONIAMO UN'ASSEMBLEA PUBBLICA
PER PREPARARE UNA GRANDE MANIFESTAZIONE INTERPROVINCIALE
Conferenza stampa di presentazione Mercoledì 1 Ottobre ore 11 cimitero Vantiniano


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