venerdì 30 gennaio 2015
Un'altra Grecia, un'altra Europa con Tsipras
abbiamo ricevuto e volentieri vi proponiamo i due comunicati che seguono:
CAMBIA LA GRECIA, CAMBIA L'EUROPA: IL
TEMPO È ORA
L'Altra Europa con Tsipras esprime
tutta la sua soddisfazione per lo splendido risultato ottenuto da
Syriza e da Alexis Tsipras, cui va tutto il nostro plauso e il nostro
affetto. Siamo felici per il popolo greco, oggi si apre una pagina
nuova per la Grecia e per l'Europa.
La vittoria di Syriza corona una lunga
e forte stagione di lotte, un fortissimo rapporto popolare, la
coerenza e la chiarezza politica. Si dimostra che una politica di
sinistra, radicalmente democratica, rappresenta la migliore risposta
alla crisi, alle sciagurate politiche della Troika, ai vari partiti
della nazione e al populismo xenofobo delle destre.
La Grecia ha creato una nuova
leadership politica, nata dalle lotte sociali, contro il clientelismo
e la corruzione, per la difesa dei diritti, del lavoro, della
dignità, dei beni comuni contro le privatizzazioni.
Syriza è alternativa alle forze che
hanno distrutto la Grecia ed è stata al fianco dei lavoratori e dei
disoccupati, dei giovani, dei precari, dei pensionati e di tutti i
movimenti e le lotte per la solidarietà e la coesione sociale.
Il popolo greco ha compreso e premiato
tutto ciò: ora la lotta per cambiare l'Europa compie un grande salto
in avanti.
Noi ci sentiamo parte di questa lotta e
lo siamo da tempo. Siamo stati onorati di aver presentato una lista
elettorale che aveva nel simbolo il nome di Alexis Tsipras e di aver
contribuito alla sua campagna elettorale come candidato alla
presidenza della Commissione Europea, candidatura giustamente
lanciata dal partito della Sinistra Europea e che ha messo in mostra
la forza della sua proposta e della sua leadership. Siamo contenti di
partecipare da anni ai movimenti che da Genova a Firenze in poi hanno
messo in campo la voglia e la capacità di cambiare radicalmente lo
stato delle cose.
Siamo stati ad Atene in questi giorni,
parte della Brigata Kalimera, che ha visto l'appassionata
partecipazione di centinaia di italiani, in rappresentanza di
tantissimi che dall'Italia hanno seguito queste elezioni con
trepidazione.
Da domani lo saremo ancora di più per
sostenere dall'Italia l'esperienza di Tsipras e la sua lotta contro i
poteri dell'Europa dell'austerità.
In Italia saremo con Syriza parte di
questa lotta per cambiare l'Europa.
Sentiamo la grande responsabilità di
metterci al servizio della costruzione anche in Italia di un soggetto
politico alternativo alla Troika e al renzismo che la incarna, che
sia all'altezza della sinistra vincente del Sud Europa come Syriza in
Grecia e Podemos in Spagna.
L'Altra Europa con Tsipras (Atene, 25 gennaio 2015)
Il governo Tsipras al lavoro, con
coerenza e radicalità
(29 gennaio 2015) La vittoria di Syriza e di Tsipras e la
formazione del nuovo governo in Grecia rappresentano un vero e
proprio fatto storico destinato a cambiare il corso degli eventi in
tutta Europa.
Il governo di Tsipras ha annunciato già
il rientro nel lavoro delle donne delle pulizie del ministero delle
Finanze e dei custodi delle scuole, licenziati dai governi greci
sottomessi alla Troika. Inoltre ha annunciato il ripristino della
tredicesima ai pensionati che ricevono pensioni sotto gli 700 euro.
Nei primissimi atti del governo c’è il ripristino del salario
minimo ai livelli prima della crisi, il ripristino dei contratti
collettivi di lavoro e la contrattazione collettiva. Tsipras ha
subito posto in primo piano la proposta di una Conferenza per il
debito e un piano per lo sviluppo e l’occupazione con investimenti
pubblici, mentre il nuovo ministro degli Esteri greco ha fermato per
il momento le nuove misure contro la Russia e si è schierato a
fianco del popolo palestinese.
È importante vedere i “ragazzi della
generazione di Genova” partecipare anche con incarichi di governo
alla lotta per un altro mondo possibile. Perché da piazza Alimonda a
piazza Syntagma c’è stato un filo ininterrotto di lotte politiche
e sociali che rivendicano democrazia, diritti e solidarietà contro
la repressione. Come importante vedere nel governo una donna che ha
tenuto la testa alta, tra le torture e le sevizie della dittatura dei
colonnelli, pur segnalando la ancor debole presenza di donne nel
governo.
Dopo i primi momenti in cui è sembrato
che tutti, anche quelli politicamente più lontani da Tsipras,
salissero sul carro del vincitore puntualmente è incominciato un
fuoco di sbarramento verso il nuovo governo e il nuovo leader.
Due i punti su cui questo fuoco si
concentra. Il primo è il presunto carattere da larghe intese a
seguito dell’accordo con la formazione di ANEL. La seconda è la
campagna per cui la volontà espressa da Tsipras di ridiscutere il
debito potrebbe trasformarsi addirittura in un danno per i cittadini
italiani in quanto l’Italia stessa partecipa al fondo salva stati.
I primi atti e le prime misure prese
dal nuovo governo sono tali da confermare da subito che c’è tutta
la volontà, da parte dell’esecutivo insediatosi, di mantenere fede
al programma presentato agli elettori e di intervenire con forza per
migliorare immediatamente la vita delle persone e per rilanciare
l’economia devastata dalle politiche di austerità. Tsipras è il
primo Presidente del Consiglio greco che compie un atto di laicità
sin dal giuramento per l’insediamento e che subito rende omaggio
alla storia partigiana del suo Paese.
Il primo Consiglio dei ministri vara
immediatamente provvedimenti radicali di innalzamento del salario
minimo, di ripristino della contrattazione collettiva, di rilancio
dei servizi vitali e di blocco della svendita delle infrastrutture
del Paese. Questi provvedimenti dimostrano che la scelta di alleanza
per il governo ha una direzione opposta a quella delle larghe intese
che da anni impongono l’austerità in Europa. In assenza, sia pure
per soli due seggi, di una maggioranza assoluta di Syriza, Tsipras,
come aveva detto in campagna elettorale, si è rivolto alle forze che
non portano la responsabilità di avere consegnato il Paese alla
Troika e di averlo drammaticamente impoverito. Ha ricevuto il diniego
del KKE e l’assenso di ANEL.
Ha quindi formato un governo, con un
numero ridotto di ministri ma particolarmente qualificati, tutto teso
a perseguire con immediatezza e con coerenza le linee del programma
di Salonicco presentato agli elettori ed elettrici ed all'Europa.
Programma di Salonicco che, come noto, prevede una ridiscussione
complessiva di tutti i debiti pubblici maturati in Europa. Debiti
pubblici ascrivibili alle colpe delle vecchie classi dirigenti, in
massima parte riferibili ai partiti delle larghe intese, e cioè
popolari e socialisti. Ma anche, e soprattutto nel corso degli ultimi
anni, accresciuto e reso strutturale a causa delle politiche europee
che non hanno prodotto una reale integrazione economica ma al
contrario un approfondimento dei differenziali a partire da quelli
esportativi e di occupazione a favore delle economie più forti che
hanno lucrato su quelle più deboli. Con un ruolo della Troika, della
BCE e del fondo salva stati che ha favorito vere e proprie
speculazioni sullo stesso sistema dei prestiti e una loro
finalizzazione prioritaria al salvataggio delle banche e non delle
economie.
Conferenza sui debiti e piano europeo
di rilancio di uno sviluppo qualificato e armonizzato sono soluzioni
che interessano tutta l’Europa, a partire dai Paesi più
indebitatisi in questo quadro come anche l’Italia. La larga
simpatia che Tsipras riceve tra i cittadini del nostro Paese è
dunque ben riposta in una politica che porta con sé un interesse
generale per tutti e tutte coloro che sono stati drammaticamente
colpiti dalle politiche liberiste e dalla austerità. L’Altra
Europa con Tsipras continuerà in modo permanente la propria campagna
di informazione sugli atti del governo greco e intensificherà le
proprie relazioni con Syriza, con Podemos, con il Partito della
Sinistra Europea e con tutte quelle forze, mediterranee ed europee,
che si battono perché si ponga fine a politiche dimostratisi
fallimentari e si apra un nuovo corso per l’Europa.
Siamo altresì impegnati a chiedere che
si determinino sulle proposte del governo greco pronunciamenti chiari
anche dal nostro Paese.
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