domenica 11 ottobre 2015

Vigliaccheria amministrativa

Nel pomeriggio di venerdì 9 ottobre, l’Aula Magna dell’Istituto scolastico “Tartaglia” di Brescia ha ospitato un appuntamento epocale per il futuro della gestione della risorsa «acqua» nella nostra provincia.
Tutti i 206 Comuni del bresciano sono stati chiamati, in sede di Conferenza dei Comuni dell’Ufficio d’Ambito, a scegliere con quale modalità dovrà essere gestito il servizio idrico integrato dell’intera provincia per i prossimi trent’anni.
In rappresentanza dell’Amministrazione comunale gussaghese era presente l’assessore Renato Verona.
In questi ultimi anni, l'amministrazione guidata dal "tre volte Sindaco", Bruno Marchina ha in più occasioni dichiarato a parole il proprio sostegno alla campagna di ripubblicizzazione del servizio idrico.
Invece venerdì, quando dalle parole si sarebbe dovuto passare ai fatti, il sig. Verona, delegato del Sindaco, ha abbandonato la sala in cui si stava svolgendo la Conferenza, giusto pochi minuti prima che l'assemblea dei sindaci fosse chiamata a votare le proposte illustrate in quella sede.
Se n’è andato alla chetichella ed in maniera profondamente disonesta: l’assessore Renato Verona è sgattaiolato via adducendo una scusa infantile (la "pausa sigaretta", topos classico della farsa all'italiana) e garantendo ai funzionari dell’Ufficio d’Ambito, addetti alla conta dei presenti e degli assenti, che sarebbe rientrato in sala entro pochissimi minuti. Tant'è che il suddetto sig. Verona non ha neppure avuto il coraggio di apporre la propria firma sui moduli appositamente predisposti per segnare coloro che intendessero lasciare la riunione.
Naturalmente il sig. Verona si è eclissato e non ha più fatto la sua ricomparsa.
Persino il vicepresidente di turno della Conferenza (il sindaco di Pisogne Diego Invernici) è stato costretto, al momento del voto, a chiamare per tre volte il rappresentante gussaghese, ma alla fine ha dovuto registrare mestamente la sua assenza all’appello.
Sappiamo bene, ormai, che “Gussago Insieme” si sforza in ogni occasione di ricercare le più comode posizioni di finta neutralità, rifuggendo il più possibile dall’assunzione di qualsiasi grave responsabilità e dal pericolo di pestare i piedi ai poteri forti di turno.
Ma di fronte ad un comportamento tanto meschino e falso ci chiediamo se un amministratore locale del genere sia degno di rappresentare la comunità gussaghese.

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