lunedì 2 novembre 2015

Nascere in famiglie ricche non è un merito. Nascere poveri non è una colpa



Ai decisori politici e amministrativi: Ridiamo ai cittadini immigrati la loro dignità per ridarla a noi stessi

E’ forse dai tempi delle leggi razziali che non assistiamo ad un così pervasivo e dilagante razzismo di massa che sembra ormai avere contaminato anche quelle che comunemente chiamiamo istituzioni. È forse da quei tempi che non assistiamo ad un tale disprezzo verso un pezzo di umanità dolente che fugge da pessime condizioni economiche, dalle nostre guerre e dalle piaghe delle catastrofi climatiche e finanziarie che noi abbiamo provocato.

Degli oltre 140 milioni di esseri umani costretti a fuggire a causa di alluvioni e siccità e delle decine di milioni di sfollati e rifugiati di guerra, la quasi totalità rimane nei paesi confinanti. Ad esempio il Libano accoglie un numero di profughi pari a metà della sua popolazione e la Giordania 2,5 milioni su 6 milioni di abitanti.

Solo 600mila migranti hanno raggiunto l’Europa, ma le ultime guerre che abbiamo scatenato in Libia, Siria e Nigeria, ne faranno arrivare altri anche se, sulle vie obbligate di fuga dei deserti, muoiono più uomini donne e bambini di quanti ne anneghino nel Mediterraneo.
Tutto questo con la complicità di qualche feroce dittatura subsahariana che si incarica di farli sparire prima che arrivino a disturbarci.

Non c’è altra alternativa allo sterminio diretto o per interposta dittatura.

Per impedire tutto ciò bisogna unirsi a loro nel respingere le guerre, le politiche di austerity e di rapina che il nostro sistema produce salvando le banche e non gli esseri umani. Prima di tutto bisogna che ciascuno di noi faccia proprio un imperativo semplice: “restiamo umani”, imperativo che sembra perdersi nella marea di ignoranza e crimini che si vanno scatenando.

Non lasciamoci coinvolgere, come molti fecero nell’Europa degli anni trenta, nel crimine dell’indifferenza e ritroviamo la capacità di indignarci e trasformare la nostra indignazione in impegno fattivo.

Ridiamo ai cittadini immigrati la loro dignità per ridarla a noi stessi.

Ridiamo loro i diritti che avevano prima della legge Martelli per riprenderci i nostri.

Sottoscriviamo in tanti la petizione perché venga fatta propria a livello locale dai consigli comunali, presentata alle prefetture e infine proposta a livello parlamentare.

Sappiamo che la maggioranza dei cittadini non rinuncerà alla propria umanità.

https://secure.avaaz.org/it/petition/Ai_decisori_politici_e_amministrativi_Ridiamo_ai_cittadini_immigrati_la_loro_dignita_per_ridarla_a_noi_stessi/?nBpSSjb

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