domenica 17 gennaio 2016
L'osservatorio amministrativo: chi si intestardisce e chi ne paga le conseguenze
Con vivo stupore abbiamo appreso che alla metà di dicembre la ditta costruttrice "Sandrini S.r.l." ed il sig. Pietro Isonni, proponenti di un progetto edilizio denominato "Santa Croce 28", hanno presentato ricorso al TAR di Brescia per ottenerne l'annullamento della delibera con cui il Consiglio Comunale di Gussago, il 22/10/2015 era stato costretto a respingere tale progetto a seguito del parere di non compatibilità rilasciato dalla Provincia.
Prima che la Provincia esprimesse il suo perentorio "NO", Il Sindaco Marchina, la sua Giunta e l'intero gruppo consiliare di "Gussago Insieme" si erano incaponiti a voler sostenere a tutti i costi quel progetto, sebbene esso prevedesse lo stravolgimento di un pezzo significativo del centro storico della Croce.
Nonostante "Sinistra a Gussago" avesse più volte segnalato le tante problematicità del progetto edilizio, l'Amministrazione comunale e gli uffici di via Peracchia avevano proseguito nel procedimento amministrativo che avrebbe dovuto condurre all'approvazione del piano, senza dare alcun ascolto a noi ed a quei (pochi) che avevano mostrato contrarietà ad esso.
L'autorevole intervento dei tecnici provinciali pareva aver finalmente posto una pietra tombale sulle ambizioni cementificatrici del sig. Isonni e della ditta "Sandrini" ed aveva imposto al Sindaco ed ai suoi consiglieri una inversione a 180°. Tant'è che il 22 ottobre dello scorso anno il Consiglio Comunale, senza alcun voto contrario, aveva sancito che il progetto "Santa Croce 28" non potesse procedere oltre.
Così, dopo tutti i soldi pubblici spesi e le risorse umane impegnate per 'far passare' in ogni modo un progetto fin dall'origine gravemente viziato, ora la collettività sarà costretta a impegnare 5mila euro unicamente per affrontare le spese iniziali di un processo amministrativo che il nostro Comune avrebbe potuto evitare subito, rigettando immediatamente il piano integrato d'intervento.
A questo punto, pur nel timore di essere tacciati di eccessiva malizia, non possiamo fare a meno di pensare ai tanti danni che la comunità gussaghese potrebbe imputare al sig. Isonni per il modo con il quale egli ha gestito, a suo tempo, la Fondazione “Richiedei”.
Al contempo, vogliamo sperare che l’amministrazione Marchina ter tuteli fino in fondo l’interesse della collettività alla conservazione del nucleo storico della Croce e non pensi di raggiungere un accordo bonario con i ricorrenti in grado di rimettere in discussione l’inaccettabilità del progetto.
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