domenica 10 gennaio 2016
SE 25 ANNI DI GUERRA VI SEMBRANO POCHI
Sabato 16 Gennaio dalle ore 15.30
Manifestazioni Nazionali a Roma e Milano
———————-
A tutte e tutti coloro che rifiutano la guerra, gli
interventi militari, il commercio delle armi.
Il 16 gennaio 2016 saranno esattamente 25 anni dai primi
bombardamenti USA nella prima guerra d’Iraq, con i quali si è dato avvio a
quella terza guerra mondiale a pezzi di cui ha parlato Papa Francesco.
Questa guerra giustificata per esportare la democrazia e
combattere il terrorismo è invece cresciuta su se stessa trascinando tutto il
mondo in un piano inclinato che non pare avere fine. La guerra non è la
risposta al terrorismo, che invece alimenta, ma viene generata da sporchi
interessi per sporchi affari, dallo scontro sulle fonti energetiche, dai
conflitti di potenza, dalla vendita delle armi.
Tutto questo mentre dilagano e si accrescono ingiustizia
sociale, miseria, fame, emarginazione e oppressione, neocolonialismo, che
fanatismo e terrorismo usano per i loro progetti reazionari.
L’Isis è una creatura dell’Occidente e degli attuali regimi
turco e saudita forse sfuggita di mano ai creatori, e dietro la guerra al
Califfato dilaga lo scontro tra sunniti
e sciti in tutto il Medio Oriente, scontro che se non fermato può davvero
portare ad un conflitto di proporzioni devastanti.
Intanto restano irrisolte, anzi si aggravano le due
principali ingiustizie del Medio Oriente, la negazione del diritto al popolo
palestinese di avere un suo libero stato e l’oppressione e divisione analoga
verso il popolo curdo.
Dopo 25 anni di disastri della guerra sarebbe ragionevole
dire basta, invece dopo le stragi terroriste di Parigi si vuole portare
l’Europa ad una furia bellicista che porterà solo nuovi danni e nuovi lutti.
C’è un legame oramai evidente tra la grande crisi economica
e la guerra.
Per questo la guerra ha molte facce e molti fronti, inclusi
quelli che stanno portando allo stato d’emergenza e alla restrizione della
democrazia in molti paesi.
Spesso la risposta bellica agli attentati ha fini elettorali
interni ai paesi. Così si adottano misure autoritarie e liberticide che
colpiscono al cuore le democrazie europee, già piegate da anni di politiche di
austerità e di controriforme autoritarie. Lo stato di emergenza in Francia non
colpisce il terrorismo ma i diritti civili e sociali, e prefigura gli orrori di
una Guantanamo europea.
L’Unione Europea che impone politiche di massacro sociale
nel nome della riduzione del debito, ora autorizza a superare i vincoli del
rigore per le spese di guerra. Un ospedale non si può costruire in deficit, ma
un carro armato sì. E, mentre i migranti sono vittime delle “nostre guerre”, la
politica di guerra li usa per alimentare lo spirito securitario e xenofobo che
colpisce migranti quanto ogni forma di dissenso. In Italia da tempo i governi
violano l’articolo 11 della Costituzione e il nostro paese è sempre più
coinvolto nella guerra, con la vendita di armi alle monarchie reazionarie del
Golfo, con le truppe in Afghanistan, con l’invio di 450 militari italiani in
Iraq a difesa di interessi privati, con l’annuncio dell’invio di migliaia di
soldati in Libia.
Bisogna dire basta alla guerra e alle politiche di guerra,
che stanno trascinando il mondo sul piano inclinato che porta al disastro
finale.
BISOGNA FINALMENTE RISPETTARE L’ARTICOLO 11 DELLA
COSTITUZIONE, L’ITALIA RIPUDI LA GUERRA E LE POLITICHE NEOCOLONIALI. ESSERE
NEUTRALI NELLA GUERRA E CONTRO LA GUERRA È IL SOLO MODO DI AGIRE PER FAR FINIRE
LA GUERRA
VOGLIAMO:
Il ritiro immediato delle truppe e l’annullamento di tutte
le missioni militari italiane in scenari di guerra. La cancellazione
dell’acquisto degli F35 il taglio delle spese militari la fine dello sporco
commercio delle armi.
La fine degli interventi militari, dei bombardamenti, dell’ingerenza esterna e
dell’ipocrita esportazione della democrazia. Invece della concorrenza tra i
bombardieri è necessario un confronto politico che porti ad un accordo tra
tutti gli stati coinvolti nella guerra in Medio Oriente. Solo così si isola è
sconfigge il terrorismo Isis.
La fine della NATO che non ha più alcuna giustificazione se
non in una logica perversa di guerra mondiale e in ogni caso l’uscita da essa
dell’Italia.
La fine della politica coloniale d’Israele , la restituzione
dei territori occupati a un stato libero di Palestina. L’autodeterminazione per
il popolo curdo.
Accoglienza e dignità per i rifugiati e i migranti.
IL 16 GENNAIO 2016 MANIFESTIAMO CONTRO LA GUERRA E LA
PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA PER I DIRITTI DEI POPOLI E PER LA
DEMOCRAZIA
Per adesioni individuali all’appello scrivere a eurostop.it@gmail.com
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