giovedì 2 giugno 2016

Giungeremo mai a vedere il Parco Agricolo della Franciacorta?



Basta cemento in Franciacorta: ecco il piano per la tutela territoriale
A metà giugno via alle nuove regole per tutelare i beni paesaggistici.

Il «no» all’ampliamento del centro commerciale Porte Franche di Erbusco sembra fungere da volano alla tutela dell’intera Franciacorta, che da anni sta progettando la drastica riduzione di cemento e la valorizzazione delle sue eccellenze agricole e paesaggistiche. La conferma arriva dallo stesso assessore regionale al Territorio, Viviana Beccalossi: «Verso metà giugno approveremo il Piano territoriale regionale d’area per la tutela della Franciacorta, concretizzando così il lavoro condiviso in questi anni da tutti i diciotto comuni e dal consorzio vini, per arginare l’arrivo di nuovo cemento e valorizzare la viticoltura e le bellezze paesaggistiche».
Un percorso iniziato nel 2011 con l’accordo «Terre di Franciacorta», sottoscritto da tutte le amministrazioni locali affiancate da Fondazione Cogeme. Ed arrivato all’avvio del procedimento formale nel luglio 2015, con la pubblicazione sul Burl delle linee guida del programma. Il principio cardine del progetto mira a «minimizzare il consumo di suolo libero», soprattutto attraverso la rigenerazione delle aree dismesse e del suolo degradato. … «Nonostante questa forte vocazione agricola la Franciacorta oggi si presenta nel complesso come un territorio molto antropizzato, oggetto di intensa trasformazione, dove la presenza di attività produttive e commerciali è notevole». Ecco, fermare il pullulare di piccoli capannoni e villette che fino a pochi anni fa hanno ridisegnato i confini di molti paesi, è il fine ultimo di questo strumento urbanistico.
…. c’è da augurarsi che i principi di quel piano si traducano concretamente nei singoli pgt, nei singoli regolamenti edilizi, andando a porre paletti ben precisi sulle richieste di nuovo cemento. E tenendo conto anche di altre istanze, ad esempio la richiesta di Legambiente di sviluppare un parco agricolo.

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