sabato 6 agosto 2016

6-9 agosto. Per un mondo libero da armi nucleari



nel settantunesimo anniversario del bombardamento atomico su Hiroshima, pubblichiamo un estratto del comunicato diffuso dall'Associazione "RETE ITALIANA DISARMO":

A 71 anni da Hiroshima e Nagasaki. Basta armi nucleari!

A 71 anni dall'utilizzo delle bombe atomiche sui cieli del Giappone, che hanno portato la capacità distruttiva dell'uomo a livelli inauditi, molte saranno le commemorazioni ufficiali, di istituzioni e società civile. E molte saranno anche, in tutto il mondo, le iniziative che – a partire dal ricordo di Hiroshima e Nagasaki – continueranno la loro mobilitazione per un percorso che porti al disarmo nucleare completo.

Il 6 e il 9 di agosto possono essere considerati l'inizio dell'anno disarmistico nucleare, da cui campagne, organizzazioni, reti nazionali ed internazionali che si occupano della messa al bando definitiva delle bombe nucleari prendono slancio ed energia per il proprio lavoro.

«Ci stiamo abituando a un’Europa violenta e disumana con i più poveri e disgraziati perché i soldi, le merci e il nostro benessere materiale ci fanno chiudere gli occhi e il cuore verso bisogni elementari di sopravvivenza di tanti disperati. Continuiamo a riempire il mondo di armi e ci lamentiamo perché non ci sono risorse per la pace e per il sociale!» (don Albino Bizzotto, Pres. Ass. “Beati i costruttori di pace”).

I recenti fatti di Turchia dimostrano l'alta problematicità del dispiegamento degli ordigni in varie zone del mondo. Il (fallito) colpo di stato in Turchia ha infatti dimostrato la pericolosità della presenza di bombe nucleari nella base di Incirlik coinvolta nelle operazioni del golpe (ordigni peraltro nemmeno utilizzabili dagli aerei di stanza nella struttura! Quindi con ruolo puramente di deterrenza politica, del tutto inutile ad esempio verso i gruppi terroristi). Ciò ha stimolato un forte dibattito sugli aspetti di sicurezza come ha sottolineato Hans Kristensen della Federation of American Scientist “Nella vita non capita di ricevere sempre un chiaro avvertimento prima che avvenga un disastro. L’avvertimento lo abbiamo ricevuto. È arrivato il momento di ritirare quelle armi”.

Si apre quindi l'opportunità di riuscire finalmente a far rimuovere le bombe nucleari statunitensi da quel Paese, e quindi anche dagli altri paesi europei compresa l’Italia: non sarà per rispetto degli impegni del Trattato di Non Proliferazione, ma anche per la paura che quegli ordigni vengano usati come pedine o merce di scambio in azioni terroristiche.

 A livello internazionale diverse sono le piste di lavoro e le prospettive aperte per un percorso di disarmo nucleare; a partire dai lavori dell'Open Ended Working Group proposto in sede ONU da Ban-ki Moon, grazie alla pressione della campagna internazionale ICAN, con l'idea di una Conferenza mondiale nel 2017, per la prima elaborazione di un trattato. Nel mese di agosto i componenti dell'OEWG si riuniranno per definire esattamente cosa includere nel documento finale.

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