È urgente mettere in sicurezza la falda acquifera e
bonificare il suolo contaminato dalle attività industriali di Caffaro,
attualmente di proprietà privata ed in via di totale dismissione. domenica 23 ottobre 2016
Bonifichiamo subito il sito contaminato di Caffaro-Brescia
rilanciamo dalle pagine del nostro blog la campagna lanciata dal Tavolo "Basta veleni":
È urgente mettere in sicurezza la falda acquifera e
bonificare il suolo contaminato dalle attività industriali di Caffaro,
attualmente di proprietà privata ed in via di totale dismissione.
- superare il regime commissariale affidando la gestione della bonifica
ai Comuni interessati attraverso un accordo di programma con il Ministero
dell’Ambiente.
È urgente mettere in sicurezza la falda acquifera e
bonificare il suolo contaminato dalle attività industriali di Caffaro,
attualmente di proprietà privata ed in via di totale dismissione.
Vogliamo subito una bonifica partecipata e trasparente che
metta fine al peggioramento della qualità dell'acqua, all’insicurezza
alimentare e alle malattie derivanti dall’esposizione a sostanze tossiche come
PCB e diossine.
Perché è importante?
Nel 2001 è emerso un disastroso inquinamento ambientale dei
terreni, dei corsi d’acqua e della falda acquifera di Brescia e di diversi
comuni limitrofi provocato dalle sostanze tossiche fuoriuscite dall’industria
chimica Caffaro, in particolare PCB e diossine.
La zona è stata inclusa tra i siti contaminati d’interesse
nazionale (SIN) ma gli interventi di bonifica fatti sino ad oggi sono stati
irrilevanti. L’area contaminata è pari a circa 7 milioni di metri quadrati
(quasi mille campi di calcio) e interessa oltre 25 mila abitanti.
Per questo motivo chiediamo di:
- ricalcolare il perimetro del SIN nel quale vanno compresi
tutti i suoli certificati inquinati, sulla base delle indagini dell’Agenzia
Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) e di includere anche i fossi e
la falda inquinata e le discariche di Vallosa di Passirano e Pianera di
Castegnato;
- finanziare un bando europeo per bonificare tutti i luoghi
inquinati, secondo una scala di priorità, il sito industriale, tutti i suoli
pubblici e privati, i fossi, l’intera falda e le discariche attraverso
l’estrazione sul luogo degli inquinanti con tecniche appropriate e con
restituzione delle aree ripulite;
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