venerdì 25 novembre 2016
La piaga quotidiana dell'inquinamento atmosferico
Rapporto Ue: "467mila morti premature all'anno in
Europa per lo smog"
Il documento è stato pubblicato dall'Agenzia europea per
l'ambiente (Aea). Un pericolo che resta alto anche se la qualità dell'aria nel
Vecchio continente sta lentamente migliorando. E il parlamento europeo impone
limiti più bassi agli inquinanti (La Repubblica 23/11/2016)
L'INQUINAMENTO atmosferico ha un forte impatto sulla salute
dei cittadini europei, in particolare di quelli che vivono nelle aree urbane.
Anche ora che la qualità dell'aria sta lentamente migliorando, lo smog resta il
più grande pericolo per tutti, con una conseguente minore qualità della vita a
causa di malattie e una stima di 467mila morti premature ogni anno, come quelle
attribuibili a questo fattore nel 2013. Sono questi i primi dati del Rapporto
"Qualità dell'aria in Europa 2016", pubblicato stamattina
dall'Agenzia europea per l'ambiente. Una prima risposta all'allarme lanciato
dall'organismo Ue arriva proprio dal Parlamento europeo che, in seduta
plenaria, ha approvato una direttiva per imporre limiti più bassi ai principali
inquinanti con l'obiettivo di abbassarne entro il 2030 la quantità
nell'atmosfera sotto i livelli del 2005. Le particelle incriminate vanno dal
biossido di zolfo, causa delle piogge acide, al particolato che può causare
malattie respiratorie e cardiovascolari.
Sono infatti soprattutto le polveri ultrasottili a provocare
danni alla salute e sono queste le responsabili delle centinaia di migliaia di
morti premature stimate in 41 Paesi europei. Se si considera il territorio
dell'Ue, sono 430mila i decessi prematuri stimati a causa delle pm2,5, le
polveri ultrasottili. Ma a colpire l'organismo sono anche l'esposizione al
diossido di azoto (NO2) e all'ozono, che secondo l'Agenzia Europea per
l'ambiente sono responsabili, rispettivamente, della morte prematura di 71mila
e 17mila persone. Questo tipo di inquinamento causa o peggiora problemi respiratori,
malattie cardiovascolari, cancro e portano ad aspettative di vita più brevi.
Non solo. L'ozono, a livello di troposfera, è anche ritenuto responsabile della
bassa resa delle colture.
Il report dell'agenzia europea, che si riferisce al periodo
2000-2014, utilizza i monitoraggi di oltre 400 città. Nonostante i
miglioramenti, circa l'85% degli abitanti delle città dell'Ue nel 2014 sono
stati esposti a inquinamento da particolato a livelli ritenuti dannosi per la
salute dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il rapporto definisce
questo tipo di inquinamento come una miscela di minuscole particelle e
goccioline liquide composte da diversi elementi tra cui acidi, metalli,
particelle di suolo o polvere. Fonte principale è la combustione di carbone e
biomassa da parte di industrie, centrali elettriche e famiglie. Altre fonti di
inquinamento sono i trasporti, l'agricoltura e l'incenerimento dei rifiuti.
"La riduzione delle emissioni hanno portato a
miglioramenti nella qualità dell'aria in Europa, ma non abbastanza per evitare
danni inaccettabili alla salute umana e all'ambiente", ha detto il
direttore esecutivo dell'Agenzia, Hans Bruyninckx, commentato il rapporto.
"Abbiamo bisogno di affrontare le cause dell'inquinamento dell'aria, il
che richiede una trasformazione radicale e innovativa della nostra mobilità,
dell'energia e del sistema alimentare. Questo processo di cambiamento - ha
aggiunto - richiede un'azione da parte di tutti, tra cui le autorità pubbliche,
le imprese, i cittadini e la comunità della ricerca".
L'Agenzia europea dell'ambiente (EEA) è un organismo
dell'Unione Europeache si dedica alla fondazione di una rete per monitorare le
condizioni dell'ambiente nel Vecchio continente. Istituita nel 1990, è
operativa dal 1994 e ha sede a Copenaghen, in Danimarca. Ne fanno parte i
rappresentanti dei governi degli Stati membri, un rappresentante della
Commissione europea e due scienziati designati dal Parlamento europeo. Si
avvale inoltre della consulenza di un board di scienziati.
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