domenica 26 marzo 2017
Fuori i fascioleghisti dalle città!
Si è appreso dalla stampa che l'On. Salvini intende realizzare a Verona, il 25 aprile, una manifestazione particolarmente affollata, proprio per contrapporsi alla Festa della Liberazione.
Mi permetto di ricordare che il 25 aprile è stato dichiarato festa nazionale già con Decreto legislativo luogotenenziale del 22 aprile 1946; e che successivamente la Festa fu istituzionalizzata con legge 260/1949. In quest'altra legge si precisava che il 25 aprile, anniversario della Liberazione, era considerato giorno festivo, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici.
Questo significa che nessuna manifestazione contraria ed ostile rispetto alla manifestazione del 25 aprile come Festa nazionale della Liberazione, può essere consentita; e non solo e tanto per i motivi di ordine pubblico, quanto e soprattutto perché si tratterebbe proprio di uno di quegli “atti giuridici” cui fa riferimento la legge in termini di divieto. Senza contare che la libertà di manifestazione non può essere riconosciuta allorché una manifestazione si ponga contro l'ordinamento costituito e rappresenti, di per sé, un abuso del diritto, non consentito ai sensi dell'art. 17 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, ratificata dal nostro Paese con legge 4.8.1955, n. 818.
Di conseguenza, ritengo che la manifestazione promossa dall'On. Salvini per il 25 aprile debba essere vietata, per tutte le suesposte ragioni.
In ogni caso, a Verona, il 25 aprile, i cittadini dovranno essere liberi di festeggiare la Liberazione nazionale, così come consentito e previsto dalla citata legge 27 maggio 1945, n. 260.
Prof. Carlo Smuraglia
Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Roma, 22 marzo 2017
Mi permetto di ricordare che il 25 aprile è stato dichiarato festa nazionale già con Decreto legislativo luogotenenziale del 22 aprile 1946; e che successivamente la Festa fu istituzionalizzata con legge 260/1949. In quest'altra legge si precisava che il 25 aprile, anniversario della Liberazione, era considerato giorno festivo, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici.
Questo significa che nessuna manifestazione contraria ed ostile rispetto alla manifestazione del 25 aprile come Festa nazionale della Liberazione, può essere consentita; e non solo e tanto per i motivi di ordine pubblico, quanto e soprattutto perché si tratterebbe proprio di uno di quegli “atti giuridici” cui fa riferimento la legge in termini di divieto. Senza contare che la libertà di manifestazione non può essere riconosciuta allorché una manifestazione si ponga contro l'ordinamento costituito e rappresenti, di per sé, un abuso del diritto, non consentito ai sensi dell'art. 17 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, ratificata dal nostro Paese con legge 4.8.1955, n. 818.
Di conseguenza, ritengo che la manifestazione promossa dall'On. Salvini per il 25 aprile debba essere vietata, per tutte le suesposte ragioni.
In ogni caso, a Verona, il 25 aprile, i cittadini dovranno essere liberi di festeggiare la Liberazione nazionale, così come consentito e previsto dalla citata legge 27 maggio 1945, n. 260.
Prof. Carlo Smuraglia
Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Roma, 22 marzo 2017
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