A GUSSAGO PRESIDIO FUORI DALL’OSPEDALE RICHIEDEI. A RISCHIO 67 POSTI DI LAVORO
(Radio Onda d’Urto, 13 marzo 2017)
A Gussago, vicino Brescia, presidio questa mattina, lunedì 13 marzo, dei lavoratori dell’ospedale Fondazione Richiedei, per cercare di salvare 67 posti di lavoro a rischio.
Il trasferimento di 2 reparti, infatti, metterà a rischio il futuro di decine di lavoratori dell’ospedale gussaghese. Di proprietà degli Ospedali Civili bresciani, i due reparti torneranno al proprietario, ma i lavoratori resteranno all’ospedale e casa di riposo Richiedei.
RICHIEDEI / BS, GALLERA: FORMALIZZATO A CABINA REGIA REALIZZAZIONE POT
martedì 14 marzo 2017
"Alla luce del lavoro svolto dalla Commissione Sanita' e dal presidente Rolfi e ascoltate le istanze di sindacati e territorio, ho formalizzato alla Cabina di regia, l'indirizzo per la realizzazione di un Pot al Richiedei, che dovra' realizzarsi, attraverso la cessione dall'Asst degli Spedali Civili di Brescia, di 15 posti letto per sub acuti ". Lo ha comunicato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera commentando l'esito della Cabina di regia, che si e' svolta questa mattina, nella sede dell'Ats di Brescia, al quale hanno partecipato rappresentanti della Direzione generale Welfare, dell'Ats, delle Asst Spedali Civili e della Franciacorta, del Richiedei, delle organizzazioni sindacali e delle amministrazioni comunali di Gussago e Palazzolo sull'Oglio.
"Entro 15 giorni - ha sottolineato l'assessore- un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di Ats, Asst, Richiedei e medici di Medicina generale presentera' la proposta per la concreta attuazione del presidio che interessera' pazienti provenienti dal territorio, con un potenziale coinvolgimento dei medici di medicina generale".
Richiedei, da luglio un presidio ospedaliero per 14 posti letto
Una soluzione tampone, ma servirà a dare una prospettiva alla struttura. La proposta sarà valutata dal cda della Fondazione: le prime stime parlerebbero di 500 mila euro per il 2017 e un milione di euro per l’anno successivo
(Corriere della Sera, edizione di Brescia - 14 marzo 2017)
Si riaccende qualche speranza per la Fondazione Richiedei. Se tutto va come deciso, a partire dal primo di luglio la struttura ospedaliera di Gussago potrebbe ospitare un Pot sperimentale con 14 posti letto. Sembra si sia compiuto qualche passo in avanti durante l’audizione tenuta ieri mattina al Richiedei dalla Commissione regionale Sanità per tamponare il buco da oltre 2 milioni di euro causato dalla partenza a fine maggio di due raparti del Civile dalla struttura di proprietà della Fondazione.
L’opzione di dare il via ad un presidio ospedaliero territoriale sperimentale per la cura intermedia dei malati cronici, anche in collaborazione con i medici di medicina generale, è arrivata sul tavolo della commissione da Carmelo Scarcella, direttore Ats Brescia. Per Scarcella c’è già l’ok della direzione generale Welfare di Regione Lombardia che sembra invece meno propensa ad accogliere l’ipotesi (già presa in considerazione in più occasioni) di creare a Gussago un reparto di Riabilitazione Alcologica (sul modello di Palazzolo) con 18 posti letto già accreditati ma al momento senza una tariffa specialistica.
500 mila euro per il 2017 e un milione di euro per l’anno dopo
Oltre a sperimentare l’ospedalizzazione territoriale il direttore dell’Ats ha auspicato per la struttura - davanti anche ai direttori delle Asst Civile e Franciacorta, al presidente della Fondazione, ai sindaci di Gussago e Palazzolo e ai sindacati - un futuro da soggetto gestore della presa in carico del malato cronico così come stabilito dall’ultima delibera regionale sul governo della domanda. Per candidare il Richiedei a diventare un Pot a tutti gli effetti in collaborazione con l’Asst Spedali Civili si dovrà prima aspettare che la Regione delinei i requisiti richiesti. La proposta dei 14 posti letto verrà valutata dal cda della Fondazione: le prime stime parlerebbero di 500 mila euro per il 2017 e un milione di euro per l’anno successivo. «Questa soluzione però non è sufficiente perché escono 50 posti letto e ne entrano 14 - ha commentato Carlo Bonometti, presidente della Fondazione Richiedei - Se però questo è solo l’inizio di sviluppi futuri in direzione di un Pot allora siamo soddisfatti». Soddisfatto anche il presidente della commissione, Fabio Rolfi. «C’è stata un’inversione di tendenza e di fatto un primo passo verso la costituzione di un Pot afferente al Civile». Rimane invece la preoccupazione dei sindacati per i 68 licenziamenti annunciati dalla Fondazione qualora non si trovasse una soluzione. Oggi si andrà nel dettaglio della nuova proposta nella riunione della Cabina di regia.
Richiedei, il futuro è la medicina generale
L’incontro della Commissione regionale Sanità al Richiedei; per il Richiedei futuro da scrivere
(14.03.2017 – Bresciaoggi)
Fermo resta, a breve e lungo termine, per la Fondazione Richiedei, il rapporto con gli Spedali Civili. Una sperimentazione molto particolare nel panorama nazionale potrebbe partire sin dal secondo semestre 2017, simile a quella già attuata a Orzinuovi. Un certo numero di letti a Gussago potrebbero essere gestiti per i casi non gravi dai dottori di medicina generale con personale infermieristico dell’ospedale e con risorse aggiuntive. Se ne parlerà oggi nella Cabina di regia milanese, ma la Direzione generale Welfare della Regione è disponibile. «Se tutti faremo la nostra parte per accelerare i tempi, è fattibile» ha dichiarato Carmelo Scarcella, direttore generale dell’Ats di Brescia. Si potrebbe iniziare già da luglio e la sperimentazione non sarebbe fine a se stessa ma un passo verso i riassetti chiesti dalla legge 23 della Lombardia. La novità è emersa ieri mattina durante un’affollata audizione della Commissione Sanità regionale nella sede di via Richiedei (ai cui cancelli era stato predisposto un presidio sindacale con striscioni e bandiere), alla presenza di alcuni consiglieri, di due sindaci, dei vertici della Fondazione, dei segretari dei sindacati di categoria e di un folto pubblico di dipendenti e collaboratori, molto preoccupati per la sopravvivenza stessa della struttura, oltre che per i 68 esuberi indicati dal presidente Carlo Bonometti dopo l’annuncio da parte degli Spedali del trasferimento di due reparti allocati nel paese franciacortino, Cardiologia riabilitativa che va a Gardone Valtrompia e Geriatria, che va a Montichiari. «Una scelta ineludibile di razionalizzazione» per Ezio Belleri che ha ricordato al tavolo come rimangano altre parti ospedaliere, la dialisi, la cura dei disturbi alimentari ed elementi di neuropsichiatria. «In ogni caso, in prospettiva, nei nuovi progetti della riforma, Richiedei resterà interlocutore privilegiato» ha sottolineato il direttore generale dell’Asst di Brescia.
Questa accadrà per la eventuale sperimentazione con la medicina di base ipotizzata da Scarcella il quale ha riferito invece del mancato riscontro di un’altra soluzione di cui si era parlato, diciotto letti per Alcologia. «Non ho trovato assenso da Dg Welfare, in attesa della riorganizzazione in atto post-riforma». Nella lunga mattinata si sono incrociati i timori e i suggerimenti per una situazione molto critica della Fondazione, adesso e in prospettiva.
Se ne andranno fra poco 50 letti e 3 milioni annui, riaccendendo una crisi che pareva risolta col risanamento del bilancio e il pagamento quasi totale dei debiti della passata amministrazione. «Risanamento a cui hanno contribuito i sacrifici dei lavoratori che hanno visto dimezzata la produttività, con la perdita di due milioni e mezzo in cinque anni» hanno rimarcato Andrea Riccò della Uil, Diego Zorzi della Cisl, Stefano Ronchi della Cgil, auspicando che «non si tratti di sacrifici vani». L’allarme degli addetti è lo stesso dei sindaci, Bruno Marchina di Gussago e Gabriele Zanni di Palazzolo sull’Oglio, dove esiste un ramo di Richiedei, con un’Alcologia che, se fosse spostata, lascerebbe tanti utenti, anche bergamaschi, senza riferimento. Marchina ha evidenziato il pericolo, di cui circolano voci, dell’arrivo di privati profit al posto della Fondazione pur privata ma di interesse pubblico, come l’ha definita il consigliere Pd Antonio Girelli, il quale ha anche criticato la presenza ieri dei soli colleghi bresciani, compreso Fabio Rolfi, presidente della commissione, e l’assenza sia dell’assessore Giulio Gallera che del direttore generale dell’assessorato Giovanni Daverio che erano attesi. Zanni ha parlato di sorti non disgiunte fra le due sedi e di ingiusto affossamento di professionalità e rodate competenze.
FRA LE SOLUZIONI per non licenziare, Mauro Borelli, a capo dell’Asst di Chiari, ha messo pure l’idea di mettere a Gussago un pezzo di Medicina del suo nosocomio oppure un Prest, ovvero servizi ambulatoriali di territorio. Ma, al di là delle toppe provvisorie, la soluzione per un futuro più certo, per un rilancio caldeggiato da Rolfi, sta in un’altra delle sigle della riforma, il Pot, presidio ospedaliero territoriale. Il Richiedei, ma qui ci vorrà tempo, ha tutte le caratteristiche per diventare un polo che si prenda cura dei post-acuti dimessi dall’Ospedale Civile per trattamenti di breve e medio periodo. Su questo progetto la Direzione generale Welfare ha già comunicato disponibilità economica e Belleri il suo assenso «se mi sarà consentito dialogare con il privato».
Scarcella, ribadendo ogni sforzo per la salvezza della struttura, ha però chiesto impegni anche alla Richiedei: che rimanga fondazione con gli obiettivi di una fondazione, «da altre abbandonati», che risolva del tutto il risanamento economico. Ha inoltre suggerito servizi più innovativi e rispondenti ai bisogni in crescita, come le comunità residenziali per anziani o l’hospice per le cure palliative, anche senza ricovero, a domicilio.
Richiedei, da luglio arriva reparto per subacuti
Lunedì riunione della commissione sanità regionale con vertici Ats e Civile di Brescia. 18 posti letto di Medicina al posto delle unità operative in uscita.
(Quibrescia.it - Mar 14, 2017)
Lunedì 13 marzo è stata una giornata importante, almeno dal punto di vista istituzionale, per il futuro della Fondazione Richiedei di Gussago, nel bresciano. La struttura sanitaria privata, infatti, ha ospitato una riunione della commissione regionale della Sanità guidata da Fabio Rolfi e per discutere delle novità. In estate, come ormai è noto, la riabilitazione cardiologica e geriatrica qui presenti e legate all’ospedale Civile di Brescia traslocheranno rispettivamente a Gardone Valtrompia e Montichiari. Di fronte a questo scenario, i dipendenti e sindacati da tempo sono in agitazione perché temono che ci saranno numerosi esuberi, oltre al fatto che il presidio perderà due componenti.
E questo inciderà anche dal punto di vista economico per i mancati guadagni. E parlando di una realtà che è tornata in positivo nei bilanci solo negli ultimi due anni, solo dopo quasi tre lustri che hanno portato a un indebitamento di 24 milioni di euro. La novità, come primo passo, è che da luglio, con il trasloco delle due realtà operative, alla Richiedei arriverà la Medicina generale per i subacuti. Si tratta di pazienti che sono stati ricoverati in ospedale, ma che ancora non sono in grado di tornare a casa. Saranno allestiti diciotto posti letto e l’assessorato regionale al Welfare coprirà il primo semestre con 500 mila euro.
Che diventeranno 1 milione nel 2018, anche se rappresentano la metà di quanto la Fondazione guadagna con le due unità in uscita. Nel reparto di Medicina lavoreranno gli addetti che altrimenti erano destinati all’esubero. Al momento, quindi, il reparto di Alcologia previsto inizialmente non ci sarà, ma se ne riparlerà. Così come l’idea di rendere la Fondazione, nonostante sia un ente privato, un presidio ospedaliero territorio da inserire nella rete regionale. Di fronte a questo scenario, i sindacati di Cgil, Cisl e Ui si sono cautamente ottimisti, mentre i dipendenti parlano di “solo parole, ora vogliamo la concretezza”. E’ stato anche sottolineato come si sia arrivati a questo punto dopo le scelte, ritenute sbagliate, fatte in passato. Martedì 14 in Fondazione si terrà una nuova riunione dei vertici per affrontare le ultime novità.



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