PARTENZA COLLETTIVA DA BRESCIA – ORE 12.00 – PIAZZALE STAZIONE FS
venerdì 21 aprile 2017
Giornata dell'orgoglio antirazzista a Pontida
SABATO
22 APRILE TUTTE E TUTTI A PONTIDA!
PARTENZA COLLETTIVA DA BRESCIA – ORE 12.00 – PIAZZALE STAZIONE FS
GIORNATA DELL’ORGOGLIO ANTIRAZZISTA,
MIGRANTE E MERIDIONALE
PARTENZA COLLETTIVA DA BRESCIA – ORE 12.00 – PIAZZALE STAZIONE FS
Pochi anni fa, quando il leghista Fabio Rolfi ricopriva la
carica di vice-sindaco e assessore alla Sicurezza, vigilando come uno sceriffo
sulla città di Brescia, con il suo regolamento di Polizia Locale (tuttora in
vigore!) riuscì a trasformare i vigili urbani nella propria guardia pretoriana.
Squadre di agenti strappate al monitoraggio del traffico stradale e scagliate
contro i migranti per controllarne i documenti, controllare che non si
sedessero sulle panchine o per vietare loro di mangiare al parco e giocare a
cricket. Nello stesso periodo l’allora sindaco leghista di Adro (BS), Oscar
Lancini – recentemente condannato per truffa e per aver truccato degli appalti
pubblici – tappezzò ringhiere e mura del polo scolastico del paese con il “Sole
delle Alpi”, storico simbolo della Lega Nord. Nel paese di Coccaglio Franco
Claretti voleva “fare piazza pulita” e allora si inventò il “White Christmas”,
un’operazione nella quale la Polizia Municipale, nella veste di Gestapo, si
recava nelle case di tutte le famiglie migranti, per controllare i permessi di
soggiorno. Più recentemente, il sindaco leghista di Castel Mella Giorgio
Guarneri, ha fatto notizia per il regolamento da lui fatto approvare per un
parco pubblico comunale del quale vorrebbe che i migranti non potessero
usufruire. Nell’arco degli ultimi anni, vari esponenti della Lega Nord hanno
conquistato l’onore delle cronache distinguendosi per intolleranza, razzismo,
autoritarismo alternati a numerosi e vergognosi casi di corruzione,
clientelismo e nepotismo. Proprio nella tanto osannata e santificata terra
lombarda, il Governo regionale di centro-destra, guidato dalla Lega Nord del
presidente Roberto Maroni, non ha fatto che aggravare la già pessima situazione
ambientale facendosi sponsor entusiasta di una serie di grandi opere, tra cui
la fallimentare BreBeMi, infrastrutture inutili ma portatrici di enormi
profitti per gli amici costruttori. E, se da un lato il governo regionale
leghista contribuisce all’avvelenamento sistematico del territorio e dunque
della salute di chi lo vive, dall’altro spinge processi di privatizzazione di
una sanità pubblica che in Lombardia è sempre più cara e sempre meno
accessibile. Oggi, il leader del Carroccio Matteo Salvini vorrebbe presentarsi
come il nuovo, come un segno di discontinuità con il passato del proprio
partito, come futuro di tutta la nazione e di tutti gli italiani (compresi
quelli che lui stesso chiamava “terroni di merda” o “colerosi” fino a poco
tempo fa). La sua Lega si presenta come strada alternativa alla politica di
palazzo, ai potentati economico-finanziari e alle ingiustizie sociali da loro
prodotte. Noi che viviamo questi territori, però, conosciamo bene la Lega Nord.
Conosciamo il suo sistema di potere e corruzione. Sappiamo bene che essa non
rappresenta alcuna alternativa o rottura rispetto ai poteri forti che ogni
giorno di più ci impongono austerità, precarizzazione e peggioramento delle
nostre condizioni di vita. Le retoriche xenofobe e antimigranti diffuse da
Salvini e Lega Nord – al contrario – alimentando la guerra tra poveri, fanno la
guardia a chi impone sfruttamento, miseria, precarietà. Lega Nord e gruppuscoli
neofascisti – in Italia, in Europa e nel mondo – puntano il dito contro i più
deboli, dissuadendo lavoratori, precari e disoccupati, nativi e migranti, dal
lottare uniti contro chi realmente scarica su di loro i costi sociali di questa
crisi. Il neoliberismo selvaggio, con le sue politiche lacrime e sangue, e il
razzismo della destra nazionalista, sono due facce della stessa medaglia. Anzi,
i toni altisonanti della Lega forse rappresentano solo l’estremizzazione di un
qualcosa che a livello governativo, anche nel Pd, già esiste ed è ben
rappresentato dai decreti Minniti-Orlando, infarciti di retorica securitaria e
di razzismo istituzionale. Tra le politiche lacrime e sangue, la guerra tra
poveri e il razzismo noi preferiamo lottare tutte e tutti insieme per un mondo
di giustizia sociale e solidarietà, dove tutte e tutti siano libere/i di
muoversi e andare dove ne hanno voglia. Tutti tranne i razzisti. I razzisti non
devono avere diritto di cittadinanza, nemmeno in quella che considerano la loro
roccaforte!
CSA Magazzino 47 – Associazione Diritti per tutti – Kollettivo
Studenti in Lotta
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