domenica 14 gennaio 2018
Basta guerre, comunque le si chiamino! Manifestazione a Ghedi il 20 gennaio
La recente crisi dei missili tra
Corea del Nord e USA, con scambi di minacce di reciproco incenerimento atomico,
ha riportato l’attenzione sul problema nucleare per troppo tempo messo
deliberatamente in sordina dai mezzi di comunicazione di massa.
Il panorama che abbiamo di fronte
è terrificante. Sono ancora circa 15400 le armi nucleari presenti (7485 in mano
a paesi NATO: USA, Francia e GB, 7300 alla Russia, 260 alla Cina, almeno 260
tra Pakistan ed India, ma è in corso un rapido aumento per entrambi, 80 ad
Israele e 8 alla Corea del Nord). Di queste armi, 4200 sono schierate con le
forze operative e 1800 sono pronte all’uso e in grado, a partire da
sottomarini, silos missilistici, navi e aeroporti, di raggiungere gli obiettivi
in una manciata di minuti. La loro potenza distruttiva è gigantesca (come
500.000 bombe di Hiroshima, una tonnellata di tritolo per ogni abitante del
pianeta), capace di portare all’estinzione dell’umanità e addirittura della
vita sulla terra.
Giustamente ha destato allarme l’effettuazione
del sesto esperimento atomico nordcoreano, ma non è tollerabile che
l’intimazione a smettere sia venuta dagli USA che nel 1945 annichilì con bombe
atomiche due città e 200.000 persone, e che di esperimenti, anche in atmosfera,
ne ha fatti più di 1000, su 2200.
Gli scienziati nel 1947 idearono
L’OROLOGIO DELL’APOCALISSE che misura il pericolo della catastrofe nucleare.
Oggi siamo a 2 minuti e mezzo dalla mezzanotte, cioè dalla fine. Solo nei
periodi 1953-59 e nel 1985-87 abbiamo rischiato così tanto, e le criticità oggi
sono più d’una.
1. Trump ha minacciato un primo
colpo atomico decapitante contro le forze nordcoreane, ma la Cina non potrebbe
tollerare un attacco nucleare ai suoi confini, sarebbe la guerra termonucleare
mondiale! Pyongyang ha minacciato a sua volta un attacco al territorio USA.
2. A fronte del confronto
NATO-Russia sull’Ucraina e sulla Siria, da qualche anno Washington e Mosca si
scambiano accuse reciproche di sperimentare armi che violerebbero il Trattato
INF che ha eliminato gli Euromissili e gli USA procedono nella installazione
dello “Scudo antimissile” di fatto in violazione dell’ABM cioè del pilastro che
garantisce la deterrenza reciproca.
3. Trump ha deciso di cestinare
l’Accordo sul nucleare con l’Iran e ha riconosciuto Gerusalemme capitale di
Israele, tutto ciò prelude a nuove ipotesi di guerra contro l’Iran a fianco di
Israele ed Arabia Saudita.
4. Il conflitto, a volte
degenerato in armato, tra India e Pakistan, si accompagna ad una pericolosa
accelerazione della corsa locale alle armi nucleari.
5. Prosegue a suon di miliardi
l’innovazione delle armi nucleari che le rende più vicine ad essere usate. A
questo si aggiunge lo sviluppo di sistemi che rendono autonome le armi dalle
decisioni umane, nonché l’estensione della cyberwar, elementi che avvicinano la
possibilità di guerra atomica anche per errore (già in passato alcuni errori ci
hanno fatto sfiorare la catastrofe).
Il Potere nucleare è la
quintessenza del potere verticistico politico e militare, è l’antitesi della democrazia,
la negazione dei più elementari diritti umani e dunque della giustizia sociale.
È potere esclusivo, chiuso, segreto, che esercita il diritto di vita o di morte
su tutti noi. È il potere che, per mantenere e rafforzare il suo dominio,
brucia enormi risorse nella folle corsa al riarmo sottraendole ai bisogni
fondamentali dell’umanità accrescendo così gli squilibri socioeconomici e
ambientali su scala globale.
Per questo è urgente che
l’umanità abolisca le armi nucleari così come ha già ha messo al bando le altre
armi di distruzione di massa chimiche e biologiche.
Oggi abbiamo uno strumento in
più: all’ONU il 7 luglio 2017 è stato adottato uno storico Trattato che
proibisce gli ordigni atomici; promosso da 122 nazioni che non possiedono il
nucleare, contro la volontà delle nove nazioni che possiedono la “Bomba” e
della NATO che lo ha nettamente rifiutato. Un movimento mondiale disarmista,
organizzato attorno ad ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons)
insignito del Premio Nobel per la Pace 2017, ha reso concreta la speranza che
l’Umanità riesca finalmente a liberarsi dalla più terribile minaccia alla sua
sopravvivenza.
Scienziate e scienziati,
Parlamento Europeo, Papa Francesco e leader di altre religioni si sono espressi
affinché si giungesse al Trattato e perché sia ora ratificato da tutti, ci
indigna così ancor di più il fatto che il Governo italiano abbia ostacolato
questo processo e che ora resista alla sua ratifica.
Anche in Italia, nonostante il
Trattato di Non Proliferazione, sono dispiegate armi atomiche USA, pronte ad incenerire
milioni di persone, negli 11 porti in cui attracca naviglio della VI flotta e
nelle aerobasi di Ghedi e di Aviano. In queste ultime le B-61 saranno presto
sostituite dalle bombe all’idrogeno B-61-12 che saranno montate sui
net-centrici cacciabombardieri stealth F35, assemblati da Leonardo a Cameri.
Noi diciamo che questo è inaccettabile ed invitiamo tutte e tutti a protestare a Ghedi
il 20 gennaio 2018.
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