domenica 27 maggio 2018

Nessuno spazio ai fascisti

Dopo quanto è successo l’anno scorso, con le forze dell’ordine che hanno protetto i fascisti e manganellato gli antifascisti che protestavano in modo non-violento (tre antifascisti feriti), gli antifascisti bergamaschi e bresciani, assieme all’intera comunità loverese, sono tornati a manifestare per impedire che i neo-fascisti tornassero a sfilare a Lovere con i loro simboli (illegali) fin dentro il Cimitero davanti alle tombe dei Partigiani e al Memoriale dei Tredici Martiri.
Le autorità preposte nemmeno quest’anno hanno vietato – come invece richiesto con forza anche dal Coordinamento antifascista del Sebino e delle Valli bresciane e bergamasche – le iniziative annunciate a Lovere sabato 27 maggio dai gruppi neofascisti. Come è noto, tali gruppi – con il pretesto di commemorare due repubblichini della legione nera “Tagliamento”, giustiziati dai partigiani all’indomani della fine ufficiale della seconda guerra mondiale – cercano solo visibilità esibendo i loro simboli di violenza.
Il loro obiettivo è quello di insultare – spingendosi appunto fino alle tombe dei Partigiani – la memoria antifascista del paese di Lovere che, il 17 giugno 1945, vide sfilare le bare dei 13 giovanissimi Partigiani catturati dalla “Tagliamento”, torturati e fucilati nel 1943 davanti alla popolazione.
Alle provocazioni dei neo-fascisti, tanto più pesanti in quanto inserite in un più generale contesto di aggressività, intolleranza, xenofobia, anche quest’anno è stata data una risposta pacifica ma ferma, riaffermando i valori di pace, democrazia e libertà che ci sono stati consegnati dalla Lotta di Liberazione e dalla Costituzione Antifascista.

C’è ancora bisogno di scegliere! Questa è una manifestazione contro la stanchezza, contro la rassegnazione, contro la sottovalutazione. Questa è una manifestazione contro l’indifferenza.

“L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E’ la materia bruta che strozza l’intelligenza. Il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare leggi che solo la rivolta poi potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra assenteismo e indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.”

Questa è la ragione della manifestazione di Lovere: perché la sottovalutazione spaventa, molto più delle manifestazioni dei neofascisti che tutti gli anni sperano, appunto, nell’indifferenza.


Questi i nomi dei tredici martiri:

Francesco Bessi,
Giulio Buffoli,
Salvatore Conti,
Andrea Guizzetti,
Eraldo Locardi,
Vittorio Lorenzini,
Guglielmo Macario,
Giovanni Moioli,
Luca Nikitsch, slavo,
Ivan Piana,
Giuseppe Ravelli,
Mario Tognetti,
Giovanni Vender.

Nessun commento: