giovedì 10 gennaio 2013

La lotta dei lavoratori dell'Aeroporto D'Annunzio

Comunicato diramato dall'USB Unione sindacale di Base, Brescia:

AEROPORTO DI MONTICHIARI: CHI CI LAVORA VUOLE CHIAREZZA E GARANZIE
giovedì 10 gennaio 2013   

Al posto di buone e liete notizie, durante le feste natalizie i lavoratori e le lavoratrici dell’Aeroporto “G. D’Annunzio” di Montichiari hanno appreso dai giornali che il loro aeroporto è di fatto senza un gestore e che anzi potrebbe essere commissariato o addirittura chiuso.
L’Unione Sindacale di Base, a novembre, aveva scritto con il proprio delegato RSU al Ministro Corrado Passera, denunciando un’intollerabile situazione di incertezza per il futuro dei lavoratori (circa 150 tra dipendenti D’Annunzio, Catullo, cooperativa e esercizi commerciali) legata al mancato rinnovo della concessione alla “Catullo S.p.A.”, e chiedendo che si decidesse una buona volta che fare della struttura bresciana. Il Ministro non ha mai risposto, evidentemente era troppo occupato tra crisi di Governo e trattative elettorali, e magari a decidere se “scenderà in campo”.
Vogliamo ribadire ancora al Ministro che 12 anni secondo noi sono più che sufficienti per prendere una decisione sul “D’Annunzio”. Siamo consapevoli, e lo abbiamo detto più volte, che chi ha gestito l'aeroporto tutto ha fatto tranne che pensare a un suo sviluppo. Non spetta a noi decidere se ha ragione il Presidente Arena quando dice che la Catullo S.p.A., dopo averlo gestito 12 anni e averci investito 70 milioni di euro, ha diritto ad avere la concessione (anche se in cassa i soldi non ci sono più), oppure se hanno ragione gli imprenditori bresciani della AbeM che vogliono una gara europea. Tanti dicono che il nostro aeroporto ha delle potenzialità di sviluppo e una posizione strategica, altri dicono che finora è stato solo un costo e non potrà che essere così in futuro. Ma il problema è che fino a quando non c'è un soggetto che davvero ha l'intenzione di provare a rilanciarlo non possiamo sapere se siamo un costo o una risorsa.
Per cercare di far sentire la voce dei lavoratori al Ministro, e a tutti coloro che in questi giorni decideranno sulla loro sorte, abbiamo indetto per oggi un presidio presso la Prefettura di Brescia e chiederemo di essere ricevuti dal Prefetto: vorremmo portasse la nostra voce a chi di dovere, perché ci saranno anche in ballo gli interessi di imprenditori ed enti pubblici, ma sono soprattutto la vita e il reddito di più di 150 famiglie ad essere legati alle decisioni che qualcuno sta prendendo sulle loro teste.

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