lunedì 7 luglio 2014

Ecoparade 2014. Un’unica grande opera: SALUTE, CASA, DIGNITÀ E REDDITO PER TUTT*!

Sabato pomeriggio a Brescia si è svolta una nuova, festosa edizione della “Ecoparade”, partita alle 17 davanti all’inceneritore di via Malta per chiedere salute, casa, dignità e reddito per tutti in un territorio inquinato da Pcb, polveri sottili, cromo esavalente e deturpato dalle cementificazioni e dai cantieri di strade e Alta velocità.
Con questo slogan in tutto il paese sempre più persone si riversano nelle strade e nelle piazze per reclamare i propri diritti e per difendere il proprio territorio.
Dalla Val Susa alla Terra dei Fuochi si delinea un nuovo movimento, capace di mettersi in rete e in relazione con le altre città in modo nuovo, capace di reinventarsi e di autorganizzarsi. Un movimento che non solo è in grado di definire i propri obbiettivi e le proprie parole chiave, ma può addirittura autoprodurre sapere ed una propria cultura, tracciando una panoramica completa delle lotte del nostro tempo e saldando temi come quello delle grandi opere, della crisi ecologica, della gestione pubblica delle risorse e dello stato sociale.
Anche Brescia, città emblema della speculazione su salute e territorio, vive queste dinamiche sempre più intensamente.
Le lotte che quotidianamente combattono i collettivi e i comitati bresciani stanno portando alla luce una città disastrata su tutti i fronti, da quello ambientale a quello sociale; una città ben diversa dalla Brescia ricca e salubre che viene raccontata all’esterno. Queste lotte fatte anche di ricorsi, manifestazioni, presidi e iniziative informative hanno avuto il potere di focalizzare l’attenzione di media ed inquirenti sui numerosi casi di gestione criminosa delle risorse della nostra provincia: i cantieri TAV di Ospitaletto e Castegnato dove sono stati rinvenuti rifiuti speciali smaltiti abusivamente (amianto, cromo VI e PCB ritrovati sotto il manto autostradale del tratto Brescia Ovest), il grave inquinamento delle acque bresciane che rientrano appena nelle soglie di potabilità solo grazie a limiti di legge molto ‘generosi’, la vergognosa situazione del caso Caffaro ancora in attesa di seri lavori di bonifica.
Tale scenario insostenibile contrasta con le reazioni e il comportamento delle istituzioni che imperterrite continuano a minimizzare e rassicurare la popolazione, relegando tali emergenze a questioni secondarie dell’agenda pubblica.
Proprio dietro queste dichiarazioni si cela una delle principali battaglie che quotidianamente ci troviamo ad affrontare: la battaglia dell’informazione. Combattuta a suon di numeri e conferenze stampa, di dati e di indagini, questa lotta si dimostra spesso iniqua per chi non può vantare tra le proprie armi fattori quali un ruolo istituzionale, l’accesso a dati e studi tecnico scientifici, la possibilità di compiere ricerche.
La quarta edizione dell’ECOPARATA quest’anno non è stata solo una giornata di festa e di socialità per le realtà di movimento, ma anche un primo momento di definizione e di autofinanziamento utile a realizzare studi sulla situazione ambientale del nostro territorio.

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