alla c.a. dell’Ufficio Tecnico
e p.c. alla c.a. del Prof. Bruno Marchina, Sindaco
Comune di Gussago (Brescia)
oggetto: osservazioni e opposizioni a delibera G.C. n° 128 del 04/08/2014 di adozione A.T. n° 1
Spett.ma Amministrazione Comunale,
poiché il Comune di Gussago è dotato di P.G.T. Piano di Governo del Territorio, approvato in via definitiva dallo Spett.mo Consiglio Comunale in data 27/09/2010 mediante delibera n° 43, con la quale è stata respinta, tra le altre, l’osservazione n° 71, avanzata in nome e per conto della scrivente Associazione “Sinistra a Gussago” proprio in riferimento all’Ambito di trasformazione urbanistica n° 1 e di cui si ripropongono qui di seguito alcune considerazioni;
poiché in data 04/08/2014 la Spett.ma Giunta Comunale di Gussago ha assunto la delibera n° 128 di adozione dell’Ambito di trasformazione n° 1 (mapp. n° 121, foglio n° 14). secondo il progetto di urbanizzazione proposto dai sigg. Caravaggi Pietro e Gioia Annamaria (pratica edilizia n° 14-285; prot. n° 21407);
poiché in data 06/08/2014 il Dirigente dell’Area Tecnica del Comune di Gussago, Egr. Dr. Arch. Abeni Alessandro, ha dato pubblico avviso (prot. n° 22538) dell’avvenuto deposito presso gli Spett.mi Uffici Comunali degli atti e degli elaborati tecnici relativi al Piano attuativo dell’Ambito di trasformazione in oggetto;
l’Associazione “Sinistra a Gussago” si permette in questa sede di avanzare le seguenti osservazioni ed opposizioni in merito all’adozione del progetto di urbanizzazione dell’Ambito di trasformazione n° 1 del Piano di Governo del Territorio di Gussago.
1. Considerato che l’osservazione presentata agli Spett.mi Uffici Comunali di Gussago dalla scrivente Associazione “Sinistra a Gussago” in data 02/07/2010, specificamente relativa all’Ambito di trasformazione n° 1, mantiene intatta la propria fondatezza;
2. considerato pertanto che le trasformazioni urbanistiche previste dal piano attuativo entro l’ambito in oggetto consumeranno una notevole quantità di spazio verde di notevole pregio, realizzando edifici ad uso abitativo i quali, data la localizzazione e la tipologia costruttiva, presumibilmente non saranno destinati ad essere acquistati da soggetti e famiglie aventi un reddito medio basso in situazione di bisogno abitativo;
3. considerato che le trasformazioni urbanistiche ammesse nell’ambito di trasformazione n° 1 si tradurranno in un consumo di suolo vergine esorbitante rispetto alla superficie lorda di pavimento effettivamente realizzata;
4. considerato che è possibile stimare la presenza nel territorio di Gussago di alcune centinaia di vani abitativi al momento sfitti ed inutilizzati e che tale situazione rende superflua, se non addirittura dannosa la costruzione a Gussago di ulteriori, nuove unità residenziali;
5. considerato che le edificazioni previste nell’ambito di trasformazione in argomento non si porranno all’interno del tessuto urbano consolidato bensì produrranno un ampliamento del tessuto urbano del nucleo di antica formazione di Piedeldosso, causando soprattutto la non auspicabile saldatura urbana tra gli abitati storici, finora rimasti ben distinti ed individuabili, della Manica e di Piedeldosso, oggi separati fisicamente da cornici ambientali di pregio ad essi circostanti;
6. considerato che all’ambito in oggetto risultano adiacenti beni culturali e bellezze d’insieme (villa Chinelli Colonna, N.A.F. di Piedeldosso), sebbene né i primi né le seconde siano menzionate nella scheda “interferenze” riportata all’art. 19 N.T.A. del Documento di Piano vigente;
7. considerato che l’Ambito di trasformazione n° 1 lambisce verso sud un edificio padronale storico (sito in via Larga n° 20) dai pregevoli caratteri architettonici, la cui rilevanza spicca entro il tessuto urbano circostante e merita quindi di essere salvaguardata;
8. considerato che l’ambito in oggetto è caratterizzato dalla presenza di alberature di notevole valore (cedri, conifere, magnolie, eccetera) come dimostrato dalla tav. n° 1 allegata al Piano attuativo e dalla Relazione illustrativa compresa nel medesimo piano ove è possibile visionare le fotografie riportanti l’odierna condizione dei luoghi interni dell’ambito (da pag. 25 a pag. 30) e leggere l’affermazione secondo cui “le essenze arboree esistenti saranno rigorosamente rispettate … la localizzazione planivolumetrica del corpo di fabbrica degli edifici in zone da non pregiudicare alcuna essenza esistente” (pag. 3);
9. considerato che quanto appena detto smentisce senza possibilità di dubbio la classificazione dello stato dei luoghi operata dall’art. 19 Norme tecniche di attuazione del Documento di Piano – ove l’uso dei suoli è indicato come “prato” anziché “bosco”, come sarebbe più corretto a giudizio di chi scrive – la cui erroneità per altro era già stata dalla scrivente Associazione inutilmente eccepita in sede di osservazioni all’adozione del Piano di Governo del Territorio;
10. considerato che a pag. 3 della Relazione illustrativa del Piano Attuativo dell’Ambito in oggetto si legge la seguente dichiarazione: “la tipologia delle essenze arboree di nuova piantumazione [sarà] demandata all’assonanza cromatica”;
11. considerato che la classe di sensibilità paesistica attribuita dall’art. 19 N.T.A. del D.d.P. all’Ambito di trasformazione n° 1 è evidentemente sottostimata in quanto essa dovrebbe raggiungere per lo meno il grado 4 (alta) anziché il grado 3 (media) indicata dal P.G.T. vigente;
12. considerato che le tavole allegate al Piano attuativo, nelle quali è disegnata la visione di prospetto degli edifici la cui costruzione è prevista entro l’A.T. n° 1, dimostrano come la morfologia dei luoghi sia acclive, pur se soltanto leggermente, mentre è classificata come “pianeggiante” nella scheda contemplata all’art. 19 N.T.A. del Documento di Piano;
13. considerato che l’accesso al lotto compreso entro l’ambito di trasformazione avverrà dal passo carraio esistente al fine di salvaguardare l’integrità della storica cinta muraria perimetrale esistente, come espressamente garantito dalla Relazione illustrativa del Piano attuativo (pag. 2) e che dal verbale stilato dalla Spett.ma Commissione Paesaggio a seguito dell’esame del progetto di urbanizzazione si evince la seguente prescrizione: “l’intervento di pulizia e restauro del muro di cinta preceda l’avvio dei lavori edilizi e si usino malte assonanti a quelle esistenti in termini di tecniche di posa”;
14. considerato che l’esigenza di rispettare il muro in pietra dal quale è circondato l’ambito fu posta dalla scrivente Associazione già in data 02/07/2010 attraverso la presentazione della propria osservazione in merito all’A.T. n° 1 in sede di approvazione del P.G.T.;
15. considerato che la Relazione illustrativa (pag. 2) del Piano attuativo proposto dai sigg. Caravaggi e Gioia prevede la realizzazione entro l’ambito in parola di due edifici aventi ciascuno un piano interrato e la possibilità di ricavare i parcheggi pertinenziali nel suddetto piano interrato oppure, in alternativa, fuori terra nonché la creazione all’interno della medesima area di parcheggio degli stalli di sosta necessari ad ospitare le vetture di eventuali visitatori;
16. considerato tuttavia che le tavole illustranti la planimetria delle edificazioni previste nel progetto contemplano la costruzione fuori terra, in aderenza a ciascuna delle due abitazioni, degli stabili destinati ad uso di ricovero vetture;
tutto ciò considerato, la scrivente Associazione “Sinistra a Gussago” propone le seguenti osservazioni tese, nell’intenzione degli scriventi, a migliorare le caratteristiche del progetto e, più in generale, a salvaguardare l’integrità e la salubrità del territorio gussaghese.
b) alla luce delle considerazioni nn° 15 e 16 sopra esposte, la prescrizione ai committenti l’opera dell’obbligo di ricavare esclusivamente nel piano interrato degli edifici tanto lo spazio da adibire a parcheggio pertinenziale quanto l’area deputata alla sosta dei veicoli di eventuali visitatori, al fine di ridurre quanto più possibile il consumo di suolo e lo sfregio arrecato alla superficie prativo boschiva dell’ambito. Tale soluzione comporterà naturalmente anche la cancellazione dalla tavola delle planimetrie dei disegni descrittivi dei corpi di fabbrica posti in aderenza alle residenze ed ivi identificati quali rimesse per autovetture;
c) alla luce delle considerazioni nn° 8 e 10 sopra esposte, la cancellazione dalla pag. 3 della Relazione illustrativa del Piano Attuativo della possibilità di prescegliere la natura delle essenze arboree da piantumare ex novo sulla base dell’elemento della “assonanza cromatica”, prescrivendo che esse siano selezionate piuttosto tra le essenze arboree autoctone;
d) alla luce delle considerazioni nn° 13 e 14 sopra esposte, la modifica della dichiarazione riportata a pag. 38 della Relazione illustrativa del Piano Attuativo, eliminando l’avverbio “non” dalla frase “le murature perimetrali che delimitano l’ambito non presentano caratteristiche di pregio degne di intervento di restauro conservativo”, la cui dizione attuale appare contraddire le prescrizioni impartite dalla Spett.ma Commissione paesaggio nonché le affermazioni espresse a pag. 2 della medesima Relazione. Per gli stessi motivi, si chiede contestualmente l’abrogazione dell’art. 6 lett. c) della Bozza di convenzione allegata agli atti del Piano, il quale articolo, ammettendo la possibilità di spostare i passi carrai, si pone in contrasto con l’esigenza di rigida tutela del muro di cinta perimetrale;
e) l’introduzione nel testo della Bozza di convenzione di un articolo apposito che sancisca l’obbligo per i committenti l’opera di versare, prima dell’avvio dei lavori, congruo deposito cauzionale o rilasciare adeguata fidejussione bancaria mediante cui finanziare gli eventuali interventi di demolizione dei fabbricati e di ripristino dei luoghi, qualora il cantiere non venisse concluso entro un determinato periodo di tempo (cinque anni) oppure qualora gli edifici realizzati entro l’Ambito rimanessero abbandonati ed inutilizzati per almeno un decennio continuativo;
f) l’integrazione della Relazione illustrativa del Piano attuativo con immagini cosiddette di “rendering” delle opere edilizie previste all’interno dell’Ambito allo scopo di poterne valutare appieno l’impatto sul paesaggio circostante e l’inserimento armonioso dei materiali nella cornice architettonica degli adiacenti nuclei storici di Piedeldosso e della Manica.
f.to la Presidente dell’Associazione “Sinistra a Gussago”

Nessun commento:
Posta un commento