sabato 20 settembre 2014

No al buono scuola alle private

CLASS ACTION DOTE SCUOLA: COMUNICATO STAMPA
Giovedì 18 settembre 2014 è partita la vera e propria CLASS ACTION per promuovere formale e collettivo RICORSO al TAR a fronte dell’immotivato diniego dell’Assessore Aprea e del Presidente MARONI alla richiesta di rimborso della Dote Scuola avanzata da migliaia di genitori di studenti delle scuole pubbliche statali.

La cosa straordinaria è avvenuta nel mese di luglio – a scuole chiuse – quando 2.500 genitori delle scuole statali, nella sola città di Milano, si sono recati in Camera del Lavoro per compilare l’ISTANZA da presentare alla Regione Lombardia al fine di richiedere la differenza tra quanto da loro percepito come Dote Scuola nell’anno 2013/2014 e quanto percepito dagli studenti delle scuole private.

Un altro migliaio si è recato agli sportelli di “NonUnodiMeno” e “Flc/Cgil” in Provincia di Milano. Inoltre sono stati aperti sportelli in tutte le Camere del Lavoro della Regione Lombardia da Bergamo a Brescia fino a Sondrio.

Agli sportelli abbiamo potuto toccare con mano il vero volto della crisi che una Giunta, come quella di Maroni, neanche minimamente percepisce. Alle famiglie italiane e straniere che hanno redditi drammaticamente sotto i 15.000 euro annuali non puoi togliere il sostegno al reddito per le scuole elementari o per il triennio delle superiori o il sostegno all’handicap o al merito come ha deciso quest’anno la Giunta Regionale, senza che venga messo in discussione il vero e proprio DIRITTO ALLO STUDIO.
Allora per queste famiglie recuperare quel rimborso ( da 340 a 600 €) per tre o quattro figli diventa un fatto di straordinaria importanza.

Ma a queste migliaia di cittadini, che hanno fatto richiesta di rimborso, Regione Lombardia ha risposto con una lettera in cui questo diritto, sancito dalla Sentenza del TAR, al massimo veniva riconosciuto soltanto ai due genitori che hanno fatto ricorso al TAR. Mentre a tutti gli altri genitori/studenti questo diritto verrebbe negato.

Ricordiamo che la Sentenza del TAR si è espressa in termini molto severi: "L’Amministrazione Regionale ha previsto, senza alcuna giustificazione ragionevole e con palese disparità di trattamento, delle erogazioni economiche quantitativamente diverse, più favorevoli per coloro che frequentano una scuola paritaria ... a fronte della medesima situazione di bisogno economico ... di conseguenza il TAR annulla gli atti impugnati ... e ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa”.
Come si fa allora a pensare di rimborsare soltanto i due ricorrenti e non riconoscere questa titolarità a tutti i genitori delle scuole statali che hanno subito questa ingiustificata ed illegittima disparità di trattamento?

Dunque questo è il senso dell’IMPUGNATIVA al TAR che verrà avanzata dai nostri legali.
Per questo da giovedì 18 settembre sono stati attivati gli SPORTELLI :

1) per continuare a raccogliere le richieste (ISTANZE) di rimborso a Regione Lombardia

2) per promuovere formale ricorso al TAR da parte di migliaia di genitori delle scuole pubbliche statali a cui verrebbe negato un diritto sacrosanto al risarcimento.

Per maggiori informazioni visitate il sito dell’Associazione “NonUnodiMeno”: http://www.nonunodimeno.net/

dal quotidiano "il Manifesto":

La Giunta regionale della Lombardia nel dare attuazione all'Art.8 della Legge Regionale n. 19 del 2007 ha instaurato una palese ed ingiustificata disparità di trattamento tra gli studenti delle scuole statali e quelli delle scuole paritarie private, riservando solo a questi ultimi l'accessibilità ai Buoni Scuola (rinominati «Dote per la libertà di scelta').
Le successive delibere delle Giunte regionali lombarde hanno dato effetto a tale inaccettabile, grave ed ingiustificata discriminazione a danno di tutte le famiglie che hanno iscritto o iscrivano i propri figli alla scuola statale, cioè della larghissima maggioranza degli studenti della Lombardia. I principi fondamentali della materia dettati dalla Legge n.62/2000 e dagli Arti. 33 e 34 della Costituzione, nonché dal principio di uguaglianza sancito dall'Art. 3 della Costituzione, inducono a ritenere che è vietato ad ogni Amministrazione attribuire «Buoni e contributi» in maniera discriminatoria, violando l'uguaglianza di trattamento tra studenti delle scuole statali e studenti delle scuole paritarie private.
Tale disparità di trattamento risulta ancora più palese se si confronta l'entità del Buono Scuola (da 450 a 900 euro) e l'entità del sostegno al reddito, questo sì aperto anche agli studenti delle scuole statali (da un minino di 60 ad un massimo di 290 euro).
La discriminazione è poi ulteriormente aggravata dalla disparità tra il sistema con cui si calcola il diritto al sostegno al reddito, cioè l'indicatore I.S.E.E. comprensivo delle proprietà mobiliari ed immobiliari e l'indicatore reddituale previsto invece per il Buono Scuola che non è comprensivo di tal proprietà mobiliari ed immobiliari, come stabilito dalla Giunta Regionale con la delibera n. IX/2980 dell’8 febbraio 2012 che si fonda su «parametri di calcolo migliorativi» rispetto a quelli previsti dall'I.S.E.E. nazionale.
Per tutte queste ragioni questa illegittima discriminazione nei confronti del 90% degli studenti, che frequentano le scuole statali lombarde, deve cessare al più presto e va quindi abrogata la “Dote per la libertà di scelta”.

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