Giambattista Gritti, 38 anni ferito gravemente al capo non si era più ripreso: oggi la veglia, domani i funerali
Domenica a Coccaglio, dov'era ricoverato per una lungodegenza alla fondazione Mazzocchi, il suo cuore ha smesso di battere dopo un calvario lungo sei mesi. Tanto è il tempo trascorso dal giorno in cui Gritti è rimasto coinvolto in un incidente mentre si trovava con la sua impresa, la New Edil Ponteggi, al lavoro in un cantiere all'ospedale di Sant'Angelo Lodigiano. I soccorsi sono stati immediati, come le cure prestate, ma l'uomo aveva riportato ferite gravissime, dopo essere stato colpito da un oggetto mentre si trovava a lavorare su un ponteggio: un pezzo lungo circa 80 centimetri e pesante almeno cinque chilogrammi lo avrebbe colpito facendolo stramazzare al suolo. Il forte trauma era stato da subito considerato come potenzialmente letale, tanto che l'uomo è stato sottoposto a un intervento delicatissimo di oltre otto ore, dopo essere stato trasferito in codice rosso al San Raffaele.
Le ore successive all'intervento non avevano tolto dall'angoscia i familiari di Gritti, poiché le condizioni restavano disperate. ... Purtroppo il trascorrere dei mesi non ha migliorato la situazione, il giovane muratore non ha più ripreso conoscenza, le speranza di una ripresa sono scemate giorno dopo giorno, fino al tragico epilogo di domenica, quando il cuore dell'uomo ha smesso di battere nella clinica di Coccaglio, attrezzata per affrontare lungodegenze come questa, particolarmente difficili per i familiari.
L'uomo non era sposato né aveva figli, ma viveva con i genitori Maria e Andrea all'8 di via Volta.

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