I costi della politica in Lombardia

Vitalizi, ai politici bresciani la Regione restituisce 2 milioni

In 17 hanno incassato i contributi versati dal Pirellone: 267mila euro alla Beccalossi (Fdi), 227mila a Quadrini (Udc), 236mila a Galperti (Pd), 198mila alla Rizzi (Lega)

Hanno rinunciato alla «pensione» e sono passati subito all’incasso. Sono i 18 ex consiglieri regionali che negli ultimi tempi hanno chiesto indietro i contributi versati al Pirellone. Qualcuno ritiene di aver alleggerito le casse pubbliche rinunciando al vitalizio, altri avevano semplicemente bisogno di liquidità. E c’è pure chi ha preso i suoi contributi e li ha trasferiti in un fondo pensionistico integrativo. Certo, oggi il vitalizio non esiste più, ma prima della sua abolizione - decisa per legge dal consiglio regionale - il Pirellone ha restituito ai politici bresciani oltre due milioni di euro.

Per esempio, Alessandro Ce’, ex assessore con delega alla Sanità, ha ricevuto indietro 157 mila euro, soldi che ha utilizzato «per la ristrutturazione della casa». Un vitalizio in futuro gli sarà comunque garantito perché per dieci anni è stato deputato della Lega Nord.

Viviana Beccalossi, anche lei ex parlamentare nelle fila del Pdl, ha optato due volte per la restituzione dei contributi versati alla Regione. Consigliere dal 1995 al 2005, Beccalossi spiega di aver investito le quote del Pirellone in un «sistema pensionistico privato». Pure Gianmarco Quadrini, ex capogruppo dell’Udc in Regione Lombardia, ha scelto nel 2013 di trasferire i suoi contributi in un fondo pensionistico integrativo. ... Quadrini è tra gli otto consiglieri per i quali la procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio a causa dei presunti rimborsi illegittimi. E la somma delle contestazioni (250mila euro) è di poco superiore ai contributi pensionistici che l’ex consigliere Udc ha ottenuto nel 2013. Due anni fa anche Gian Antonio Girelli ha chiesto e ottenuto la restituzione dei suoi 79mila euro, «ma è stata una scelta di coerenza», sostiene il consigliere Pd. Lui avrebbe potuto godere del vitalizio perché la legge che lo cancellava sarebbe entrata in vigore solo per i nuovi consiglieri. «Io l’ho votata - precisa - e non mi sembrava giusto approfittarne». ...

Discorso confermato anche da Guido Galperti (pure lui del Partito democratico), che ricorda: «la Regione era contenta di restituirci i soldi perché la rendita del vitalizio era un onere». Nel 2008, diventando senatore, Galperti ha rinunciato alla pensione da consigliere, dicendo che «cumularne due» sarebbe stato «inopportuno». ... La lista di chi ha ritirato i versamenti dalla Regione è lunga (129 persone in tutto), ma tra i nomi c’è anche quello di Marco Votta. Consigliere al Pirellone tra i banchi di Forza Italia dal 1995 al 2005, è poi diventato dirigente della sanità pubblica e dalla fine del 2012 guida l’azienda ospedaliera di Desenzano.