sabato 21 febbraio 2015
Produzione, esportazione e riconversione: chi controlla il commercio di armi?
Nell’ambito della serie di eventi promossi dall’Osservatorio
Permanente Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e Difesa (OPAL) in occasione
del decimo anniversario dalla sua costituzione, venerdì 20 febbraio presso la
sede della Camera del Lavoro di Brescia si è svolto l’incontro sul tema: “Produzione,
esportazione e riconversione: chi controlla il commercio di armi? Contesti e responsabilità”,
al quale hanno partecipato Damiano Galletti (Segretario Generale CGIL di
Brescia), Carlo Tombola (Coordinatore scientifico di OPAL), Giorgio Beretta
(Analista di OPAL), Piergiulio Biatta (presidente dell’Osservatorio OPAL).
«Ci ha fatto particolarmente piacere – afferma Piergiulio
Biatta, presidente di OPAL – promuovere questo incontro sui temi della
produzione e del commercio di armi insieme alla CGIL di Brescia. Innanzitutto
perché la Camera del Lavoro è uno dei soci fondatori del nostro Osservatorio.
In secondo luogo perché, in un momento di forte crisi economica, è necessario considerare
attentamente le diverse componenti del distretto armiero bresciano, in cui
operano numerose piccole aziende insieme a diversi colossi mondiali del
settore, tra cui il gruppo multinazionale Beretta».
Al centro della serata vi è stata la presentazione del nuovo
annuario di OPAL, dal titolo “Commerci di armi, proposte di pace” (Editrice
GAM), ma anche un approfondimento della recente evoluzione dell’industria,
pesante e leggera, delle armi bresciane, le dinamiche occupazionali, la sua produzione,
i mercati di esportazione con le implicazioni sulla sicurezza comune, nazionale
ed europea, del commercio delle armi e le effettive possibilità riconversione delle
aziende del settore.
«Come è noto – commenta Carlo Tombola, coordinatore
scientifico di OPAL – nonostante la crisi che ha colpito tutto il settore
metalmeccanico del Bresciano, l’industria delle “armi leggere” ha goduto negli
ultimi tre anni di un’invidiabile buona salute. Lo provano i dati sulle armi
testate dal Banco Prova di Gardone: nel 2013 si è addirittura battuto ogni
record storico, con oltre un milione di armi provate. Notiamo tuttavia una
serie di problemi che non possono essere sottaciuti tra cui innanzitutto la
marcata tendenza dell’industria gardonese a cercare nuovi acquirenti, sia per
le armi comuni che per quelle ad utilizzo militare, in zone di forte tensione a
cominciare dall’area mediorientale e dei paesi ex-sovietici».
«È interesse di tutti, imprese comprese, avere la massima
trasparenza – osserva Damiano Galletti, segretario generale della CGIL-Camera
del lavoro di Brescia – Vi sono tante aziende che si occupano esclusivamente di
produzione di armi a uso sportivo e ve ne sono altre che operano invece nel
mercato della sicurezza e delle armi a uso militare. È perciò utile mappare la
produzione del distretto armiero, che non riguarda solo le imprese che producono piccole armi, ma anche importanti aziende che producono per il settore della difesa. Una mappatura che significa dove vengono prodotte, a chi vengono vendute e quindi, di conseguenza, avere una legislazione rigorosa non solo sulla carta ma anche nell'applicazione».
L’esportazione sia di sistemi militari che di armi comuni del nostro paese, sebbene soggetta a normative abbastanza rigorose, sta divenendo sempre più opaca: la Relazione che il governo è tenuto a inviare annualmente al Parlamento ha visto negli ultimi anni pesanti modifiche tanto
che è ormai praticamente impossibile conoscere con precisione ciò che viene effettivamente
esportato. Inoltre, dai dati forniti dall’ISTAT riguardo alle esportazioni di
“armi comuni” è quanto mai difficile conoscere le tipologie di armi destinate
alle forze dell’ordine, a corpi di sicurezza pubblici o privati, a rivenditori
autorizzati di paesi esteri. Tutto questo pone un serio problema al controllo
parlamentare, che tra l’altro, è da diversi anni quanto mai carente.
« La mancanza nell’Unione europea di un’impostazione
strategica comune tra i governi e i partner
industriali del comparto militare e delle “armi leggere” –
conclude Giorgio Beretta, analista di OPAL – sta portando le aziende del
settore a focalizzarsi sempre più sui mercati d'esportazione, nei quali
dispongono di un notevole margine di manovra, grazie anche al sostegno dei
rispettivi governi. Una tendenza che, per sostenere la competitività delle
industrie dei propri paesi, rischia di mettere a repentaglio anche gli sforzi in
ambito comunitario per definire una politica organica di sicurezza e di difesa
comune. È in questo contesto che va collocato il discorso sulle possibilità di
riconversione di queste produzioni».
L’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di
Sicurezza e di Difesa (OPAL) di Brescia è un’associazione Onlus attiva dal
2004, promossa da diverse realtà dell’associazionismo bresciano e nazionale
(Collegio Missioni Africane - Missionari Comboniani, Associazione Brescia
Solidale, Commissione Giustizia e Pace - Diocesi di Brescia, Ufficio Missionario
Diocesano - Diocesi di Brescia, Associazione per l’Ambasciata della Democrazia Locale
di Zavidovici, Camera del Lavoro Territoriale di Brescia “CDLT”, Pax Christi,
Centro Saveriano Animazione Missionaria – Missionari Saveriani, S.V.I. –
Servizio Volontario Internazionale) e da singoli aderenti, per diffondere la
cultura della pace ed offrire alla società civile informazioni di carattere
scientifico circa la produzione e il commercio delle “armi leggere” con
approfondimenti sull’attività legislativa di settore. L’Osservatorio è un luogo
scientifico indipendente di ricerca, monitoraggio, analisi e di informazione al
pubblico, nazionale ed estero, sulla produzione e commercio delle “armi leggere
e di piccolo calibro”, specificatamente in Lombardia, ma con attenzione anche
al territorio nazionale ed europeo. Membro della Rete Italiana per il Disarmo,
l’Osservatorio, negli ultimi anni ha promosso a Brescia diverse rassegne
cinematografiche sui temi del traffico delle armi, della nonviolenza, dell’emigrazione
e di storie di vite resistenti, sostenuto spettacoli teatrali contro la cultura
delle armi e la guerra, e pubblicato sei annuari:
- Il peso delle armi leggere. Analisi scientifica della
realtà italiana, EMI, 2007
- Armi, un’occasione da perdere. Le armi leggere e il
mercato italiano, EMI, 2009
- Difendiamoci dalle armi. Finanza, immaginario collettivo e
nonviolenza, EMI, 2010
- La pace oltre le armi. Produzione ed esportazione di armi,
riconversione, educazione alla pace, EMI, 2011
- Affari di armi, percorsi di pace. Attualità, ricerca e
memoria per la pratica della nonviolenza, EMI, 2012
- Commerci di armi, proposte di pace, Editrice GAM, 2014.
Osservatorio Permanente Armi Leggere e Politiche di
Sicurezza e Difesa
Viale Venezia 112 – 25123 Brescia C.F.98114040177
Website:
www.opalbrescia.org - Email: info@opalbrescia.org
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