mercoledì 22 luglio 2015

La terrificante sequenza delle morti sul lavoro



Non ce l’ha fatta l’artigiano caduto dall’impalcatura
Troppo gravi le ferite riportate giovedì a Mairano. Carlo Bonazza si è arreso ieri pomeriggio al Civile. La famiglia ha autorizzato l’espianto degli organi

01.07.2015. La speranza, diventata con il trascorrere delle ore troppo simile a un´utopia, si è spezzata nel tardo pomeriggio di ieri. I medici del reparto di Rianimazione dell´Ospedale Civile hanno dichiarato la morte cerebrale di Carlo Bonazza.
TRASCORSE LE ORE di osservazione previste dal protocollo sanitario, è stato eseguito l´espianto degli organi e dei tessuti. L´ultimo dono di una persona che … aveva la «generosità scolpita nell´animo», e riesce a far parlare il lessico della speranza a una terribile tragedia. Grazie alla sensibilità dei familiari che hanno autorizzato la donazione, la morte di Carlo regalerà un´esistenza migliore a tante altre persone. Il drammatico epilogo non è stato purtroppo inatteso. Le condizioni del 37enne di Offlaga erano apparse disperate subito dopo l´infortunio sul lavoro avvenuto alle 11,30 in via Zanardelli a Mairano. La vittima, contitolare della Irc Impermeabilizzazioni, azienda specializzata nella bonifica e riparazione di tetti e coperture industriali, era impegnato nella rimozione delle lastre di amianto dagli archi di un deposito agricolo dismesso. Per eseguire l´operazione, Carlo Bonazza era salito su un trabattello. In pochi istanti si è consumata la disgrazia che non ha avuto testimoni. Una circostanza che rende ancora più complessa la ricostruzione della dinamica dell´incidente, affidata ai carabinieri di Dello e ai tecnici della Asl. L´unica certezza è che l´artigiano ha perso l´equilibrio, precipitando dall´impalcatura tubolare mobile su ruote. L´impatto con il selciato dopo un volo da sette metri è stato devastante. L´équipe sanitaria giunta in pochi minuti in via Zanardelli è riuscita a rianimare il 37enne, poi trasferito al Civile. Nonostante il prodigarsi del personale del reparto di terapia intensiva, il quadro clinico dell´artigiano è peggiorato nella notte, fino al decesso….


Morti sul lavoro, Brescia sul podio anche nel 2015

(lun 13 lug 2015) Alle porte dell’estate il bilancio delle morti bianche è sempre più tragico. Nei primi cinque mesi del 2015 si registra un drammatico incremento della mortalità pari all’11 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014. Così sono 282 le vittime rilevate da gennaio a maggio 2015. E arrivano a 388 contando anche gli infortuni mortali in itinere.
E’ questa la prima istantanea sviluppata dalla più recente indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre (sulla base di dati Inail) che ancora una volta punta i riflettori sul fenomeno degli infortuni mortali nel nostro Paese.
E, intanto, nella graduatoria nazionale in cui emerge il numero degli infortuni mortali in occasione di lavoro per regione, a contare il maggior numero di vittime è sempre la Lombardia (43), seguita dalla Toscana (27), dalla Campania (26), dal Veneto (25) e dal Lazio (23).
A livello provinciale è la capitale a guidare la triste classifica con 17 morti bianche, seguita da Milano (13), Treviso e Napoli (8), Bari, Brescia e Torino (7), Grosseto, Perugia, Cuneo, Palermo, Salerno e Ravenna (6), Benevento, Avellino, Reggio Emilia, Varese e Firenze (5).
L’11,3 per cento delle vittime è stato rilevato sia nel settore delle costruzioni che in quello dei trasporti e magazzinaggi, individuati come settori più a rischio. Seguono le attività manifatturiere (10,3 per cento), il commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli (7,8 per cento).
La fascia d’età più colpita è ancora quella compresa tra i 45 e i 54 anni con 96 vittime su 282. Le donne che hanno perso la vita nei primi cinque mesi dell’anno in occasione di lavoro sono state 17. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 41 pari al 14,5 per cento del totale.

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