sabato 28 novembre 2015

Mal'aria bresciana: cosa inaliamo ogni giorno?



Pm 2,5, Brescia è la peggiore della Lombardia

Solo conoscendo i problemi, li si può affrontare. E il primo passo è guardare i numeri. Quelli delle polveri disperse nell’aria, per esempio, conferiscono a Brescia (e al suo agglomerato) un triste primato: la città e il suo hinterland (393 mila abitanti) hanno registrato nel 2013 il più alto valore di Pm 2,5 di tutta la Lombardia. Il dato, fornito dal ministero dell’Ambiente, non è di poco conto perché queste polveri sono le più fini in circolazione. Talmente piccole da riuscire a superare i bronchi, i bronchioli e pure gli alveoli polmonari. In una parola, sono le più piccole, ma sono molto pericolose. Non a caso lo Iarc classifica queste particelle come cancerogene certe per l’uomo. E se il valore soglia per la protezione della salute suggerito dall’Oms è di 10 microgrammi per metro cubo, il limite fissato dalla normativa italiana è di 25 microgrammi/m3. E a Brescia? La concentrazione media rilevata da Ispra in città e nell’hinterland è di 31 microgrammi per metro cubo (microgrammi/m3), mentre Bergamo si ferma a 25 e Milano a 27. Il dato bresciano include il capoluogo e altri 14 Comuni della cerchia, da Sarezzo a Castenedolo, da Botticino a Rezzato. Serve quindi una risposta che sia di sistema, capace di incidere su traffico, riscaldamento e industrie.

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