domenica 14 febbraio 2016
Le rivendicazioni dei lavoratori della Motive di Castenedolo
Venerdì ancora una giornata di sciopero e picchetti alla
Motive di Castenedolo.
Tutta la giornata di venerdì ha visto ancora gli operai
metalmeccanici della Motive, insieme al loro sindacato SI-Cobas e a solidali
del Mag47 e di Sinistra Anticapitalista, in sciopero a presidiale i cancelli
dell’azienda per richiedere l’inquadramento nel contratto metalmeccanico. I
lavoratori assunti da Uniqacoop percepiscono 6,70€ lorde all’ora e non ricevono
gli istituti contrattuali, arrivano così a circa 900€ al mese a fronte di 170
ore medie al mese.
La cooperativa nella giornata di venerdì ha mandato una
delegazione che però ha ribadito le sue posizioni, senza sostanziali aperture,
e quindi lo sciopero è continuato per tutto il giorno.
Uno dei padroni della Motive, Giorgio Bosio, innervosito per
i danni che lo sciopero sta arrecando all’azienda, che fa utili notevoli,
costruendo motori elettrici e inverter di alta qualità, ha risposto al Giornale
di Brescia, che dava notizia dello sciopero, qualificando come “serrata” lo
sciopero, in quanto gli operai sono “soci” della coop.
La vergogna è che un padrone definisca i suoi operai pagati
6,70 euro lordi all’ora per lavorare su macchine complesse in linee di
produzione flessibili, “padroncini”.
Per questo ha definito lo sciopero attività criminosa.
Quante aziende metalmeccaniche nel bresciano stanno utilizzando
operai in produzione assunti tramite cooperative e non inquadrati come
metalmeccanici, ma come addetti alle pulizie?
Il principale sindacato dei metalmeccanici bresciani la FIOM
(che ha avuto una grande tradizione di lotta e conquiste) ha intenzione di
sostenere e organizzare le lotte di questi operai supersfruttati?
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