giovedì 2 giugno 2016
Sugli scandalosi avvenimenti accaduti a Lovere
SOLIDARIETÀ AGLI ANTIFASCISTI BERGAMASCHI, aggrediti dalla
polizia che proteggeva i fascisti.
Ogni anno, il 28 maggio, le canaglie fasciste, vecchie e
giovani, si ritrovano a Lovere, sulla costa bergamasca del lago d'Iseo.
Lo fanno per commemorare i carnefici, servi dei nazisti,
della "Legione d'assalto M - Tagliamento".
Una banda di schifosi assassini e torturatori che
imperversò, con le sue rappresaglie antipartigiane, fra il bergamasco e il
bresciano. E ovunque ci fosse da bruciare, stuprare e uccidere agli ordini dei
camerati nazisti.
Ogni anno, ad attenderli, ci sono gli antifascisti, vecchi e
giovani.
Quest'anno, la democratica polizia dello stato nato dalla
Resistenza, ha accompagnato la merda fascista fin dentro il cimitero; dove ci
sono le tombe dei troppo pochi repubblichini giustiziati.
I poliziotti, in tenuta antisommossa, hanno picchiato, con
scrupolo ideal-professionale, i compagni che contestavano.
Alcuni di loro, fra i quali il segretario provinciale di
Rifondazione di Bergamo e un anziano di oltre 70anni, sono finiti in ospedale.
FASCISTA ATTENTO, ANCORA FISCHIA IL VENTO!
Ezio Locatelli, Antonello Patta e Vittorio Armanni,
rispettivamente della segreteria nazionale, regionale e provinciale di
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, hanno rilasciato la seguente dichiarazione
sui gravi fatti di Lovere:
E’ intollerabile, scandaloso che dopo le botte qualcuno
pensi di fare ricorso alle menzogne. Francesco Macario, segretario provinciale
di Rifondazione Comunista di Bergamo, già dirigente provinciale dell’Anpi, ex
assessore di Bergamo, e gli antifascisti che ieri hanno manifestato a Lovere
contro il raduno fascista sono stati malmenati dalle forze dell’ordine
duramente e arbitrariamente e non certo per “reazione a pugni e calci”. Chi
dice il contrario, dice falsità, nient’altro che falsità.
Quella di ieri è stata un’aggressione priva di qualsiasi
giustificazione. Il sunto della giornata di ieri è che ai fascisti è stata data
la possibilità di manifestare nel cimitero di Lovere dove c’è il sacrario
dedicato ai partigiani – i “Tredici Martiri di Lovere” – massacrati dai
fascisti.
Agli antifascisti che giustamente protestavano contro questo
scempio sono state riservate manganellate che hanno spedito all’ospedale il
nostro segretario provinciale e altri due antifascisti, tra cui una persona
anziana e un giovane iscritto a Rifondazione Comunista.
La nostra condanna è nei confronti non solo di chi ha usato
violenza e menato botte contro gli antifascisti, ma anche nei confronti di chi
ha dato il permesso di svolgere un raduno fascista in un luogo dedicato ai
tredici Martiri di Lovere. Si badi bene: permesso accordato contrariamente a
quanto richiesto in sede di Prefettura dal Presidente del Comitato Provinciale
Antifascista e dal Presidente provinciale dell’Anpi.
In queste ore molte sono le condanne al comportamento tenuto
dalla Polizia di Stato, tra queste quelle dell’Anpi, Cgil, Arci oltre a tutta
una serie di associazioni.
Ci rivolgiamo a tutte queste forze per costruire una
risposta di solidarietà, antifascista, di difesa dei valori della nostra
Costituzione nata dalla lotta di Liberazione.
Ora e sempre Resistenza!
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1 commento:
dal comunicato del Centro sociale "28 maggio" di Rovato: Come dobbiamo reagire a quello che è accaduto sabato 28 maggio, giorno di commemorazione della strage fascista e di Stato di Piazza della Loggia del 1974, quando a Lovere un manipolo di fascisti entra scortato dalle forze di polizia nel cimitero del paese per commemorare un paio di fascisti giustiziati dai partigiani, e i compagni che si oppongono vengono presi a manganellate e feriti dagli stessi rappresentanti dello stato, “garanti” dell’ordine costituito? Per prima cosa non stancandoci di denunciare questa deriva e ribadendo con tutti i mezzi a nostra disposizione che è ora di far piazza pulita dei nemici della Costituzione che si annidano nello Stato stesso: chi ha dato il permesso di celebrare rituali legati al ventennio fascista deve essere rimosso da cariche istituzionali, lo chiedono i principi della Repubblica nata dalla Resistenza come chiarito anche dalla legge Scelba e dalla legge Mancino che ci danno gli strumenti per chiedere il rispetto della legalità democratica. Inoltre visto che siamo alla vigilia referendaria che il mese di ottobre vedrà una lotta all’ultimo voto per affossare la nostra Costituzione dobbiamo impegnarci tutti perché questo non avvenga. Lo dobbiamo a noi che siamo il presente, ai giovani che sono il futuro, e ai partigiani che hanno dato la loro vita per garantirci un futuro Antifascista, che sono il nostro migliore passato. Non meno importate è avere chiaro in mente che questa Europa è nemica della nostra Costituzione, non per niente la banca d’affari J. P Morgan responsabile della crisi dei subprime in un suo report ha scritto che: "I sistemi politici dei paesi europei del Sud e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano caratteristiche inadatte a favorire l'integrazione. C'è forte influenza delle idee socialiste". E cita, tra gli aspetti problematici, la tutela garantita ai diritti dei lavoratori, questi diritti Renzi e i suoi servi li hanno già spazzati via con il Jobs Act, complici i sindacati burocratizzati.
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