sabato 17 dicembre 2016

Love is all



«Love is all», amore per la vita e anche di più. Oltre quell’orizzonte temporale che alcuni raggiungono prima di altri, in un modo o nell’altro. E’ il viaggio che fa la differenza, come nel caso di Piergiorgio Welby.

Sono passati dieci anni dalla sua scomparsa e ormai è divenuto una icona della battaglia per il «fine vita». La sua storia viene ripercorsa nell’emozionante docufilm «Love is all», regia di Livia Giunti e Francesco Andreotti, che martedì alle 17.30 sarà proiettato alla Camera dei Deputati nell’ambito del convegno «Welby, 10 anni dopo. Una lotta che porta nuove libertà». L’iniziativa è organizzata dall’associazione Luca Coscioni e dal comitato «Eutanasia legale». «Sarà l’occasione anche per fare il punto e per discutere della proposta di legge per la legalizzatone dell’eutanasia, che da anni giace in Parlamento – spiega Livia Giunti – L’augurio è che finalmente i tempi siano maturi per una svolta legislativa definitiva».

Il docufilm «Love is all» racconta la storia di un uomo costantemente attaccato alle macchine: dietro questa icona, ci si sofferma sulla persona con le sue passioni per la fotografia, la pittura, la letteratura e la politica. Un aiuto fondamentale è venuto dall’apporto prezioso della compagna di una vita, la moglie Mina Welby. «Love is all» è un contenitore di emozioni, fatto di tanti tasselli che raccontano anni lunghi e difficili, parlano del coraggio di un uomo che ha dimostrato come la vita «grazie» a una macchina, può non essere la vita che si desidera.

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