Per la strage di Piazza Fontana, il processo (iniziato nel
1972) è stato lungo, intricato e più volte deviato. Alla fine, dopo rinvii,
coinvolgimenti e piste sbagliate (come l’iniziale pista anarchica), e
soprattutto dopo una serie di assoluzioni “per insufficienza di prove”, non si
hanno condannati. L’ultima sentenza della Cassazione, nel 2005, ha assolto i
tre imputati (Delfo Zorzi come esecutore della strage, Carlo Maria Maggi come
organizzatore e Giancarlo Rognoni come basista), pur imputando la
responsabilità della strage alla cellula eversiva neofascista Ordine nuovo.
Franco Freda e Giovanni Ventura, ai tempi a capo della cellula, non sono
tuttavia più processabili in quanto assolti con sentenza definitiva nel 1987.sabato 17 dicembre 2016
47 anni fa l'alba tragica della stagione della tensione
Alle 16.37 di 47 anni fa la strage di piazza Fontana. È
l’inizio degli anni di piombo
Ore 16.37. Un’esplosione fa detonare Milano. È il 12
dicembre 1969, e a saltare in aria è la Banca Nazionale dell’Agricoltura, in
Piazza Fontana, per lo scoppio di 7 kg di tritolo. Moriranno 17 persone, ne
resteranno ferite 88. Impunite.
Per la strage di Piazza Fontana, il processo (iniziato nel
1972) è stato lungo, intricato e più volte deviato. Alla fine, dopo rinvii,
coinvolgimenti e piste sbagliate (come l’iniziale pista anarchica), e
soprattutto dopo una serie di assoluzioni “per insufficienza di prove”, non si
hanno condannati. L’ultima sentenza della Cassazione, nel 2005, ha assolto i
tre imputati (Delfo Zorzi come esecutore della strage, Carlo Maria Maggi come
organizzatore e Giancarlo Rognoni come basista), pur imputando la
responsabilità della strage alla cellula eversiva neofascista Ordine nuovo.
Franco Freda e Giovanni Ventura, ai tempi a capo della cellula, non sono
tuttavia più processabili in quanto assolti con sentenza definitiva nel 1987.
Al termine del processo, nel maggio del 2005, ai parenti
delle vittime vennero addebitate le spese processuali.
Fra le vittime della strage, va inserito anche l’anarchico
Giuseppe Pinelli. Il giovane ferroviere, arrestato nei giorni immediatamente
successivi alla strage e misteriosamente “caduto” dalle finestre della questura
durante il suo interrogatorio. L’innocenza di Pinelli, venne
riconosciuta diversi anni dopo la morte.
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