sabato 28 gennaio 2017

365 giorni senza Giulio, ricordiamolo insieme

A un anno esatto dalla scomparsa di Giulio Regeni al Cairo, insieme a migliaia di persone abbiamo continuato a chiedere verità sul brutale omicidio del ricercatore.

Paola e Claudio, i genitori di Giulio Regeni, non si sono mai arresi alle menzogne, alle verità di comodo e “ambulanti” che nei mesi si sono susseguite sulla vicenda che gli ha strappato con violenza l’affetto del figlio.

Giulio Regeni era un cittadino italiano e uno studente di dottorato presso l’Università di Cambridge, nel Regno Unito. Stava conducendo una ricerca sui sindacati indipendenti in Egitto nel periodo successivo al 2011, quando finì il governo di Hosni Mubarak.

Era al Cairo per svolgere la sua ricerca quando, il 25 gennaio 2016, il quinto anniversario della “Rivoluzione del 25 gennaio”, è scomparso. Il suo corpo, con evidenti segni di tortura, è stato ritrovato nove giorni dopo, il 3 febbraio, in un fosso ai bordi dell’autostrada Cairo-Alessandria. Da allora è partita una grande campagna e migliaia di persone, enti, scuole, media hanno esposto striscioni con la richiesta di verità per Giulio Regeni.


Questo striscione ha fatto il giro del mondo. Dal febbraio 2016 “Amnesty International” ha lanciato una campagna per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o peggio, per essere collocato nel passato da una “versione ufficiale” del governo del Cairo.

Qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti, dev’essere respinto.

“Verità per Giulio Regeni” è diventata la richiesta di tanti enti locali, dei principali comuni italiani, delle università e di altri luoghi di cultura del nostro paese che hanno esposto questo striscione, o comunque un simbolo che chieda a tutti l’impegno per avere la verità sulla morte di Giulio. Migliaia di cittadini e cittadine, italiani e non, continuano incessantemente a chiedere la verità.

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