venerdì 3 febbraio 2017
Libertà per il Popolo Curdo, libertà per Ocalan
sabato 11 febbraio, ore 14.00
Corso Venezia,
angolo via Palestro - Milano
Sabato 11 febbraio, in occasione del 18° anniversario del
sequestro di Abdullah Ocalan, le comunità e organizzazioni curde di tutta
Europa scenderanno in piazza, a Bruxelles per la mobilitazione continentale e a
Milano per la manifestazione nazionale delle comunità italiane e ticinese. È la
prima volta che Milano ospita una mobilitazione curda di dimensione nazionale e
questo consegna alla città e ai territori vicini una responsabilità
particolare, anche perché l’attuale scenario in Turchia e Medio Oriente richiede
che venga urgentemente rilanciato il sostegno al popolo e ai movimenti curdi.
E, beninteso, non si tratta di una semplice questione di solidarietà, ma anche
-e forse soprattutto- di schierarsi con chi oggi nella martoriata area
mediorientale rappresenta la più significativa opzione politica che rifiuta sia
i settarismi religiosi ed etnici che la riproposizione di regimi dittatoriali,
per investire invece sull’autogoverno democratico e sulla convivenza pacifica.
E non solo a parole, ma anzitutto con i fatti, come dimostra l’amministrazione
dei territori strappati all’oscurantismo sanguinario dell’Isis.
Già, la Siria del nord, il Rojava, il Kurdistan siriano, vi
ricordate? Sono passati poco più di due anni dall’epopea di Kobane, quando i
guerriglieri e, soprattutto, le guerrigliere delle YPG/YPJ erano diventati di
moda in mezzo mondo. I curdi allora erano gli eroi da celebrare, il bene che
scacciava il male. E mentre nella distratta e un po’ ipocrita Europa le
immagini delle combattenti curde conquistavano anche il mainstream, nella
realtà reale le nubi cominciavano ad addensarsi sulla testa dei curdi. A
Dyarbakir, Suruç e Ankara iniziavano ad esplodere bombe che facevano strage di
curdi e di solidali e il regime di Erdogan interruppe bruscamente e unilateralmente
il dialogo con il Pkk, riaccendendo la guerra nel Kurdistan turco. E non si
trattava semplicemente di guerra contro formazioni armate, ma di guerra contro
tutto ciò che sa di curdo. Da allora centri urbani, come Cizre, sono stati
praticamente rasi al suolo, la popolazione civile curda viene trattata come un
nemico e i sindaci e amministratori locali democraticamente eletti, ma
appartenenti ai partiti curdi legali vengono rimossi e arrestati. Infine, è
arrivato l’ultimo salto di qualità, con l’occupazione militare turca di fette
di territorio nel nord della Siria e dell’Iraq in funzione anticurda e con la
campagna di arresti di parlamentari del partito filo curdo, Hdp, compresi i due
co-presidenti Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag.
In Turchia il regime di Erdogan sta marciando velocemente
verso la dittatura. Infatti, i metodi repressivi e autoritari adottati
assomigliano sempre di più a quelli utilizzati dalle dittature militari che nel
recente passato avevano insanguinato il paese. La stessa architettura
istituzionale sta subendo una veloce involuzione, grazie a una riforma
costituzionale in senso iper presidenzialista, che di fatto equivale a
consegnare al Presidente tutti i poteri e ad istituzionalizzare lo stato di
emergenza in vigore dal fallito tentativo di colpo di Stato dell’anno scorso.
Il progetto di Erdogan è chiaro e, soprattutto, non tollera opposizioni e
dissensi. Per questo, anzitutto, il movimento curdo e democratico deve essere
spazzato via con ogni mezzo, dal parlamento, dalle città e dai villaggi.
Il futuro immediato del popolo curdo si prospetta difficile,
anche considerando lo scenario internazionale. L’accordo Erdogan-Putin ha
consegnato al regime turco nuovi spazi di manovra nell’aggressione militare al
Rojava e l’avvento della presidenza Trump negli Stati Uniti rischia di giocare
anch’esso contro i curdi, considerato che le prime mosse nell’area
mediorientale dell’amministrazione USA indicherebbero una visione da
superfalchi repubblicani, tutta schiacciata sugli interessi dei governi di
Israele e Arabia Saudita. In altre parole, manca solo il recupero della piena
sintonia con il regime turco.
E l’Europa? Già, i governi e l’UE fanno qualche
dichiarazione preoccupata, dicono che non va bene quello che accade in Turchia
e che i parlamentari eletti non andrebbero messi in prigione, ma poi non
succede niente. Anzi, tutto continua come prima perché la Turchia, a tal fine
generosamente finanziata dall’Europa e dichiarata “paese sicuro”, deve bloccare
i profughi prima che arrivino qui. Dei nostri media mainstream, di quelli che
fino a poco tempo fa esaltavano gli eroi di Kobane, meglio non parlare.
Infatti, nella migliore tradizione embedded, si sono adeguati subito alla nuova
narrazione e così, dei curdi non si parla quasi più, se non per associarli nei
Tg a qualche attentato.
Insomma, per non farla lunga, il popolo e il movimento curdo
hanno bisogno della nostra solidarietà e del nostro sostegno. E ne hanno
bisogno ora. Per questo è importante schierarsi, pubblicamente e apertamente, e
partecipare e fare partecipare al corteo nazionale dell’11 febbraio.
L’appello alla mobilitazione degli organizzatori
italiani, cioè UIKI – Ufficio Informazioni del Kurdistan in Italia, Comunità
Curda in Italia e Rete Kurdistan Italia, si può leggere sul sito di UIKI.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Etichette
- INIZIATIVE IN CITTA' (573)
- iniziative in Provincia (436)
- politica nazionale (368)
- ambiente (320)
- politica locale (312)
- INIZIATIVE GUSSAGO (238)
- lavoro (233)
- POLITICA INTERNAZIONALE (219)
- ricordo (210)
- antifascismo (200)
- COMUNE GUSSAGO (197)
- migranti (138)
- acqua e beni comuni (131)
- giustizia (126)
- economia e crisi economica (125)
- iniziative nazionali (112)
- GUSSAGO (109)
- pace (97)
- infortuni sul lavoro (96)
- donne (94)
- urbanistica (85)
- energia (73)
- RICHIEDEI (71)
- scuola (63)
- salute (57)
- trasporti (57)
- comunicazioni (56)
- politica regionale (54)
- questione palestinese (54)
- convocazione del Consiglio Comunale (44)
- mafie (40)
- musica (40)
- rifiuti e discariche (40)
- temi etici (34)
- INIZIATIVE REGIONE (30)
- sfratti (30)
- crisi Giunta Lazzari (24)
- libertà di stampa (24)
- referendum costituzionale (24)
- omofobia e discriminazioni (23)
- segnali di fumo (21)
- carcere (19)
- intervento Caporalino (16)
- libri (13)
- arte (12)
- Sinistra a Gussago in Festa (11)
- film e cinema (11)
- disabilità (10)
- nomadi (10)
- laicità (9)
- gazebo gussago (8)
- referendum No Triv (8)
- teatro (8)
- vicende sindacali (8)
- AUGURI (6)
- situazione libica (4)
- elezioni amministrative 2017 (2)
- gruppo acquisto solidale (2)
Informazioni personali
Consigli per la navigazione
- Arco Iris TV
- Associazione "Cross Point"
- Associazione culturale "Eugenio Levi"
- C.S.A. Magazzino 47
- Campagna "Stop TTIP"
- Censimento "La Franciacorta abbandonata"
- Centro antiviolenza "Casa delle donne di Brescia"
- Centro sociale 28 Maggio
- Circolo dei lavoratori - Iseo
- Comitato Antiusura della Valle Trompia
- Comitato per il Parco agricolo della Franciacorta
- L'altra Franciacorta
- Libertà e Giustizia
- Muro di cani
- No alla "controriforma" costituzionale (1)
- No alla "controriforma" costituzionale (2)
- OPAL Osservatorio permanente sulle armi leggere
- Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre
- Pandora TV
- RAB Rete Antinocività
- Radio Onda d'urto
- Rete Antimafia Provincia di Brescia
- supporto legale Genova


Nessun commento:
Posta un commento