venerdì 3 febbraio 2017
Affamiamo la bestia divoratrice di rifiuti!
Inceneritori: la Commissione europea ridiscute il modello
(dal periodico "Altroconsumo" del 27 gennaio 2017)
In una “comunicazione” del 26 gennaio, Bruxelles invita gli
Stati a non investire risorse pubbliche per realizzare impianti inutili o
aumentare una capacità di incenerimento già eccessiva. Parla esplicitamente di
“moratoria” per nuovi forni e “spegnimento” per quelli datati. Il caso della
Lombardia
“Le risorse pubbliche
dovrebbero evitare di creare sovracapacità per il trattamento di rifiuti non
riciclabili, come gli inceneritori”. Non si tratta dell’appello di
un’associazione ambientalista ma di un’indicazione forte che la Commissione
europea ha fornito -il 26 gennaio scorso- nell’ambito di una “comunicazione”
ufficiale dedicata all’economia circolare.
Undici pagine che segnano ancora una volta la distanza netta
tra le strategie comunitarie e quelle intraprese dal nostro Paese, incardinate
sul provvedimento “Sblocca-Italia” del 2014 e sul “fabbisogno” impiantistico
dei forni stimato al rialzo. Neppure troppo tra le righe, quello che emerge è
inoltre la condizione critica di alcune “zone” italiane, com’è oggi ad esempio
quella della Lombardia e della sua eccessiva “capacità” di incenerimento
installata.
Prevenzione, riuso e riciclo, scrive la Commissione,
dovrebbero guidare la gerarchia della gestione dei rifiuti. E in quanto tale
meritano l’assoluta priorità nella destinazione dei fondi per lo Sviluppo
regionale e di Coesione. A proposito del “livello nazionale”, poi, Bruxelles
chiarisce che i “i finanziamenti pubblici hanno giocato un ruolo chiave nello
sviluppo di soluzioni più sostenibili nella gestione dei rifiuti”. Motivo per
cui non ce ne si può servire per “eludere” l’agenda delle azioni da mettere in
campo. Ed è in questo paragrafo che l’attenzione si rivolge alla necessità di
non alimentare una crescita ingiustificata di impianti di incenerimento.
Tra il 2010 e il 2014, riporta la “comunicazione”, la
capacità di incenerimento nei 28 Paesi dell’Unione europea (considerando
inoltre Svizzera e Norvegia) è cresciuta del 6% fino a raggiungere quota 81
milioni di tonnellate. Germania, Francia, Olanda, Svezia, Italia e Regno Unito
ne coprono i tre quarti. Ciascun cittadino di Svezia e Danimarca “gode” di una
potenzialità di incenerimento pari rispettivamente a 591 e 587 chilogrammi di
rifiuti pro-capite.
Enzo Favoino - che lavora presso il centro di ricerca della
Scuola Agraria del Parco di Monza ed è il coordinatore scientifico della rete
“Zero Waste Europe” (https://www.zerowasteeurope.eu/)
- ha letto con attenzione il documento della Commissione. “Vi è un forte
mandato alla Banca europea per gli investimenti e ai Paesi membri di rivedere i
loro finanziamenti per la realizzazione delle infrastrutture di settore – spiega
- riducendone la quota all’incenerimento (e comprimendone fortemente la
possibilità) ed allineandoli invece con l’evoluzione prevista della politica di
rifiuti: l’economia circolare. Penso che questo possa essere utilizzato da
subito in quelle situazioni (ad esempio la Polonia) dove gli attuali piani per
l’incenerimento eccedono la crescita prevista della raccolta differenziata nel
medio termine. Ma anche per rimettere ancora una volta in discussione
l’impianto complessivo dello Sblocca-Italia, e fornire argomenti sia alle
Regioni che intendono opporsi alle previsioni di nuovi inceneritori in esso
contenute, che a quelle (Lombardia) che hanno già messo in agenda il
decommissioning, ossia lo spegnimento progressivo di quelli in eccesso (cosa
che le ha messe in rotta di collisione con le previsioni dello
Sblocca-Italia)”.
A proposito delle aree ove già attualmente si registra
sovracapacità, la Commissione parla esplicitamente di alzare le tasse di
incenerimento, eliminare gradualmente i sussidi al comparto, prevedere una
“moratoria” per i nuovi impianti e disporre lo spegnimento per quelli datati.
La Lombardia, come evidenzia Favoino, è una “zona” interessata. Nel 2015, dati
del Rapporto Rifiuti urbani 2016 dell’Ispra alla mano, i tredici inceneritori
che ricadono sul suo territorio hanno bruciato 2,39 milioni di tonnellate di
rifiuti, compresa frazione secca, combustibile solido secondario e
bioessiccato, e a fronte del fatto che i cittadini lombardi avessero prodotto
indifferenziato per “soli” 1,9 milioni di tonnellate. Sta di fatto invece che
la capacità autorizzata è tarata su 2,91 milioni, 600mila tonnellate in più.
Gli impianti a quel punto devono “lavorare” a tutti i costi, anche importando
“combustibile”. “L’incidenza percentuale più elevata dell’incenerimento
rispetto alla produzione si rileva in Molise (56%) - segnala l’Ispra. Ciò è,
tuttavia, da attribuirsi quasi totalmente alle quote di rifiuti urbani di
provenienza extraregionale, soprattutto dal Lazio. Seguono la Lombardia (45%) e
l’Emilia Romagna (33%) dove, come già evidenziato, incidono anche le quote
importate dalle altre regioni”.
“La Commissione europea, come prevedibile, non ha fatto
dichiarazioni nette contro l’incenerimento - riflette lucidamente Favoino - ma
il ruolo di questo in futuro è stato fortemente ristretto e compresso, rispetto
alla situazione attuale, ai piani in essere e alle politiche di finanziamento”.
Ora sta ai Paesi raccogliere la sfida.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Etichette
- INIZIATIVE IN CITTA' (573)
- iniziative in Provincia (436)
- politica nazionale (368)
- ambiente (320)
- politica locale (312)
- INIZIATIVE GUSSAGO (238)
- lavoro (233)
- POLITICA INTERNAZIONALE (219)
- ricordo (210)
- antifascismo (200)
- COMUNE GUSSAGO (197)
- migranti (138)
- acqua e beni comuni (131)
- giustizia (126)
- economia e crisi economica (125)
- iniziative nazionali (112)
- GUSSAGO (109)
- pace (97)
- infortuni sul lavoro (96)
- donne (94)
- urbanistica (85)
- energia (73)
- RICHIEDEI (71)
- scuola (63)
- salute (57)
- trasporti (57)
- comunicazioni (56)
- politica regionale (54)
- questione palestinese (54)
- convocazione del Consiglio Comunale (44)
- mafie (40)
- musica (40)
- rifiuti e discariche (40)
- temi etici (34)
- INIZIATIVE REGIONE (30)
- sfratti (30)
- crisi Giunta Lazzari (24)
- libertà di stampa (24)
- referendum costituzionale (24)
- omofobia e discriminazioni (23)
- segnali di fumo (21)
- carcere (19)
- intervento Caporalino (16)
- libri (13)
- arte (12)
- Sinistra a Gussago in Festa (11)
- film e cinema (11)
- disabilità (10)
- nomadi (10)
- laicità (9)
- gazebo gussago (8)
- referendum No Triv (8)
- teatro (8)
- vicende sindacali (8)
- AUGURI (6)
- situazione libica (4)
- elezioni amministrative 2017 (2)
- gruppo acquisto solidale (2)
Informazioni personali
Consigli per la navigazione
- Arco Iris TV
- Associazione "Cross Point"
- Associazione culturale "Eugenio Levi"
- C.S.A. Magazzino 47
- Campagna "Stop TTIP"
- Censimento "La Franciacorta abbandonata"
- Centro antiviolenza "Casa delle donne di Brescia"
- Centro sociale 28 Maggio
- Circolo dei lavoratori - Iseo
- Comitato Antiusura della Valle Trompia
- Comitato per il Parco agricolo della Franciacorta
- L'altra Franciacorta
- Libertà e Giustizia
- Muro di cani
- No alla "controriforma" costituzionale (1)
- No alla "controriforma" costituzionale (2)
- OPAL Osservatorio permanente sulle armi leggere
- Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre
- Pandora TV
- RAB Rete Antinocività
- Radio Onda d'urto
- Rete Antimafia Provincia di Brescia
- supporto legale Genova

Nessun commento:
Posta un commento