mercoledì 29 novembre 2017

Per una città più pulita, ricacciamo gli scarafaggi nelle fogne

COMO: IRRUZIONE NEONAZISTA DURANTE INCONTRO SULL’IMMIGRAZIONE

Irruzione di una quindicina di teste rasate, martedì sera, durante una riunione degli aderenti alla rete Como Senza Frontiere sul tema dei migranti. L’incontro si stava tenendo al chiostro di Sant’Eufemia. Un gruppo di neonazisti dell’associazione di estrema destra “Veneto fronte skinheads”, è entrato nel locale con alcuni volantini e ha interrotto la riunione. Un portavoce ha letto un documento contro l’immigrazione e ha definito i volontari di Como Senza Frontiere «ipocriti di mestiere». E’ il terzo caso di questo tipo nel giro di pochi giorni dopo i casi di Modena e Medole. In un comunicato stampa il Comitato Lombardo Antifascista, pone nuovamente la propria attenzione sulla pericolosissima deriva neofascista, sulle metodologie sempre più sfacciate che i gruppi legati all’estrema destra utilizzano per “diffondere” il proprio “pensiero”.

Milano, 28/11/2017. L’Assemblea plenaria della Rete Como Senza Frontiere, che da un anno e mezzo si occupa di dare accoglienza ai migranti che da luglio 2016 transitano in città, ha visto l’irruzione di un gruppo di una quindicina di militanti della formazione neofascista “Veneto Fronte Skin Head”. Il gruppo di teste rasate ha interrotto il dibattito ed ha obbligato i presenti ad assistere alla lettura di un volantino dai contenuti irripetibili basati sull’odio razziale e l’intolleranza.
Dopo il caso di Modena di qualche giorno fa anche a Como questa sera la sedicente “associazione” ha interrotto, con un’azione squadrista degna dei peggiori momenti dell’oscuro ventennio, una democratica assemblea che cercava soluzioni per dare accoglienza degna a chi scappa da una situazione pericolosa per la propria sopravvivenza.

Il Comitato Lombardo Antifascista, pone nuovamente la propria attenzione sulla pericolosissima deriva neofascista, sulle metodologie sempre più sfacciate che i gruppi legati all’estrema destra utilizzano per “diffondere” il proprio “pensiero”.

Tutta la nostra solidarietà alla Rete Como Senza Frontiere che, cogliamo l’occasione per ringraziare per tutto il prezioso lavoro che ha fatto e fa in una città di frontiera come Como.


MEDOLE (MN): NUOVA IRRUZIONE DELL’ESTREMA DESTRA IN UNA SERATA SUL TEMA MIGRANTI

Ieri sera, venerdì 24 novembre, il Comune di Medole ha organizzato un momento di confronto su migranti e Ius Soli a partire dal libro “Non ci avrete mai”, scritto per Rizzoli dalla giovane mantovana Chaimaa Fatihi.
Verso la fine della serata si sono presentati in sala una quindicina di neonazisti del Veneto Fronte Skinheads, non nuovi a minacciose comparsate di questo tipo. Proprio a fine giugno gli stessi soggetti avevano fatto irruzione a una serata in piazza a Castel Goffredo, sempre nel Mantovano, interrompendo una serata sui migranti morti nel Mediterraneo organizzata nell’ambito della giornata mondiale del rifugiato.

La serata di presentazione del libro della scrittrice castiglionese Chaimaa Fatihi si è trasformata in un incontro dibattito sui grandi temi dell'immigrazione grazie alla presenza in sala di un folto gruppo di giovani e militanti del Veneto Fronte skinheads.
Il gruppo arriva nella sala civica a conferenza iniziata. Al tavolo dei relatori Chaimaa Fatihi sta dialogando con il sindaco di Medole Ruzzenenti sulla vicenda che ha portato alla stesura del libro Non ci avrete mai (Rizzoli) che poche settimana fa ha raggiunto le diecimila copie vendute. «Fra le tante porte che si sono aperte grazie a questo libro ci sono quelle delle scuole ed è una bella emozione poter parlare a studenti e studentesse di tutti gli ordini scolastici» racconta la Fatihi. Ruzzenenti ricorda che l'incontro e il dialogo sono decisivi perché solo così «si promuove la fratellanza».

Al momento dell'apertura del dibattito, i militanti - in piedi, lungo il corridoio laterale della platea, che porta al tavolo dei relatori - intervengono subito … Gli animi si scaldano, ma la situazione non degenera e terminata la discussione, il gruppo di giovani lascia la sala.
Nel finale, due ragazze di origini marocchine chiedono consigli alla Fatihi sul fronte della discriminazione a scuola. «Cercate di dialogare sempre con la vostra famiglia e con i pochi docenti che trovate aperti al dialogo e che vogliono ascoltare le vostre storie».

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