domenica 14 gennaio 2018

Sta arrivando una letterina ...

Come già avvenuto per quella ospedaliera, la Giunta Regionale Lombarda ha avviato anche la privatizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale, nel totale e quasi assoluto silenzio delle forze politiche.

Oltre tre milioni di persone affette da Malattie Croniche (bronco pneumopatie, cardiopatie, diabete, ecc.) stanno per ricevere una “letterina” dove saranno invitati a scegliere un GESTORE per la organizzazione della loro cura (PAI - Piano Assistenziale Individuale).

Tutte le strutture pubbliche operanti in Lombardia hanno dovuto aderire, ma oltre 80% di quelle che si sono proposte come Gestori sono private (cooperative di medici, ospedali privati, aggregazioni di case di riposo, multinazionali, ecc.), interessate principalmente al profitto. Questo, come già successo per la degenza ospedaliera, penalizzerà ulteriormente il sistema pubblico, già sotto finanziato e limitato per legge.

La Giunta regionale della Lombardia infatti ha deliberato (DGR 6551/2017) di modificare profondamente l’assetto della medicina generale separando i pazienti in due categorie: i pazienti ”semplici” e i pazienti “cronici”, affidando questi ultimi a un cosiddetto “gestore” pubblico o privato (in pratica sarà privato). Il gestore deve sottoscrivere un patto di cura con il paziente cronico, si occupa di prescrivere gli esami necessari a partire da un “set” di prestazioni predefinite; per questo riceve un contributo monetario fisso dalla Regione il cui eventuale residuo resta nelle sue mani.

Il sistema è molto complesso e richiede di essere spiegato. Medicina Democratica e alcuni sindacati medici hanno proposto ricorso al TAR della Lombardia: per la sospensiva il TAR ha risposto negativamente data la complessità del problema. E’ in corso da parte dei ricorrenti la richiesta di fissazione dell’udienza di merito. Le ragioni essenziali del ricorso riguardano la non costituzionalità della delibera (una delibera che modifica le leggi?), nonché nelle sue conseguenze in termini di confusione, estrema complicatezza, inappropriatezza, infine privatizzazione del sistema. Il tutto nella più totale assenza di informazione dei cittadini.

Dobbiamo organizzarci per poterli fermare, parlandone, informandoci, essendo consapevoli delle conseguenze, per poter esercitare il nostro diritto di stracciare la lettera.

Per contrastare questa deriva e favorire la più ampia e trasversale convergenza delle forze ed organizzazioni che vogliono difendere il S.S.N. MEDICINA DEMOCRATICA organizza

giovedì 25 Gennaio alle ore 20.30

un incontro presso Chiesa San Giorgio, Vicolo San Giorgio
(traversa di via Gasparo di Salò, vicino Piazza Loggia)

Antonino Cimino (Medicina Democratica)

Vittorio Agnoletto (Medico Docente Universitario)

modera: Manuel Colosio (Radio Onda d’Urto)

Ha dato disponibilità alla sua partecipazione: Funzione Pubblica CGIL Brescia

aderiscono all’incontro: COBAS Brescia, CUB Brescia, USB Brescia

1 commento:

Sinistra a Gussago ha detto...

Per maggiori informazioni sulla nuova politica regionale di gestione dei pazienti cronici in Lombardia è possibile visitare https://www.medicinademocratica.org/wp/?page_id=4916