domenica 26 dicembre 2010

SEGNALI DI FUMO pag 1

FUORI DALLA PORTA DI CASA C'E' IL MONDO

Questa piccola pubblicazione , che a noi piace chiamare giornalino, è nata dall’esigenza di portare in paese un’informazione nuova e un punto di vista diverso, espressione della discussione e del pensiero che la nostra Associazione esprime durante le riunioni del martedì. Se riesce nel suo intento è già un bel risultato. Ma non basta: oggi l’urgenza delle cose è enorme e a meno di essere ciechi e sordi non possiamo non vedere che stiamo vivendo la fine di un’era. Che questa crisi, che ci ostiniamo a chiamare economica, è anche una crisi sociale, culturale, ambientale, umana, a fronte della quale analisi e proposte che ripropongono vecchi modelli cercano di rassicurare sul fatto che tutto tornerà come prima: passata la bufera riprenderà la crescita, lo sviluppo. Crescita di che? Sviluppo di cosa?

Si dirà che queste problematiche esulano dai confini del nostro paese e che scopo di questo giornale è occuparsi dei problemi di Gussago. E’ quel che fa. Però….

Gli sfratti di famiglie di migranti che non pagano l’affitto perché han perso il lavoro sono certo un problema locale ma che ci interroga sui diritti che questa società non garantisce: in primis a chi somma alla difficoltà della disoccupazione quella di essere straniero in un paese in cui chi governa ha costruito la propria fortuna politica su un concetto di sicurezza che è solo discriminazione del diverso, risvegliando un razzismo mai veramente eradicato dalla nostra cultura. Su un modello economico che promuove l’accumulo di capitale e la speculazione (ci siamo dimenticati dell’origine della crisi, i mutui subprime , in USA?) invece della creazione di lavoro e redistribuzione della ricchezza.

L’inquinamento del la “Canale“ è la trasposizione locale di un rapporto con l’ambiente che persegue solo logiche di guadagno e di rapina, le stesse che muovono in giro per l’Italia tonnellate di rifiuti tossici, le stesse che hanno ispirato i piani regolatori passati e gli attuali pgt nella cementificazione del territorio per la gioia dei costruttori e della mafia che nel cemento reinveste il denaro proveniente dai suoi traffici.

Quando la nostra amministrazione dice di non aver denaro e di dover ridurre le spese fa riferimento al ridotto o mancato trasferimento di fondi da parte dello Stato centrale che a sua volta risponde al cosiddetto “Patto di stabilità” deciso dall’Unione Europea che chiede agli stati di rientrare dalla spesa pubblica facendo di fatto ricadere il peso della crisi su chi di certo non l’ha provocata.

Fuori dalla porta di casa c’è il mondo!

Ecco allora che queste quattro pagine si vestono anche dell’ambizione di divenire luogo e stimolo di un pensiero, una discussione che provi ad immaginare un mondo nuovo.

Qualche “grande pensatore” va ripetendo che diritti, libertà, uguaglianza, sono ideali ormai vecchi e superati. Per certi versi ha ragione: sono concetti ottocenteschi, sono a fondamento di tutti gli stati moderni democratici, qualcosa che dovrebbe essere naturale come il respiro. Immaginate se il respiro non fosse un riflesso automatico ma un atto cosciente e volontario: saremmo inchiodati lì, obbligati a porre tutta la nostra attenzione a questo semplice gesto di sopravvivenza.

A questo vogliono obbligarci, a difendere costantemente qualcosa che è parte del nostro essere: non ci stancheremo, certo, ma mentre lo facciamo, proviamo a pensare a un futuro senza padroni e senza eserciti e a come realizzarlo.

Utopistico, certo. Utopistico significa che non esiste, in nessun luogo: se ci pensate è la caratteristica di tutte le cose nuove, prima di essere realizzate.

Abbiamo idee, non preconcetti, chiunque voglia pensare a un futuro diverso può contribuire. R.D.

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