giovedì 1 marzo 2018
La schizofrenia delle politiche per il trasporto pubblico locale
La Regione taglia il 5% dei bus: alla Provincia mancheranno
sette milioni
Secondo i nuovi costi standard al 2025 la provincia avrà 7
milioni in meno del necessario. Appello dell’assessore Manzoni ai consiglieri:
«Lobby sui trasporti»
(Corriere della Sera, ed. di Brescia - 1 marzo 2018)
Se Brescia punta ad essere un modello europeo ecosostenibile
in fatto di energie rinnovabili in futuro dovrà però fare i conti con le
inadeguate risorse regionali a sostegno del trasporto pubblico, snodo
fondamentale per ridurre l’inquinamento atmosferico.
Se dal 2020 verrà applicata la delibera sui costi standard
decisa dalla giunta Maroni a dicembre, città e provincia, al 2025, prenderanno
solo 3,6 milioni di euro per mantenere in vita i loro bus di linea. mentre avrebbe
bisogno di 7 milioni in più oltre a quelli previsti. Invece, così vuole la
Regione, si vedrà costretta a tagliare 1,7 milioni di chilometri di corse dei
bus (da 33,7 a 32 milioni di km l’anno). Le cifre dettagliate le ha calcolate
l’assessore comunale ai Trasporti Federico Manzoni. Che spera in una trattativa
politica con il nuovo esecutivo regionale: «Se così non sarà ci vedremo
costretti ad un uovo ricorso». Oggi Brescia e provincia coprono il 10,96% del
servizio trasportistico regionale (bus e metrò, treni esclusi) «ma riceviamo
dalla Regione l’ 8,66% delle risorse. Il 2,3% mancante è garantito dalle
risorse da Comune e Provincia, cosa che in altri luoghi non si è fa: Milano,
Monza-Brianza, Lodi e Pavia ricevono il 2% rispetto al servizio offerto».
Secondo la Regione «dovremmo quindi tagliare il 3% dei bus in città e il 7% in
provincia — aggiunge Manzoni —. Non si tiene per nulla conto che la popolazione
negli ultimi vent’anni è cresciuta del 50%. Anche con i tagli previsti alle
corse mancherebbero comunque 7 milioni di euro l’anno». Da qui appello ai
futuri consiglieri regionali bresciani: «che facciano lobby anche sui trasporti
non solo sulla caccia». Manzoni previene eventuali rimpalli di responsabilità
con lo Stato: «Roma dà alla Lombardia 850 milioni l’anno per i trasporti, il
17,3% del fondo nazionale, che recentemente è stato aumentato e che aumenterà
anche in futuro». Il problema è un altro: per i suoi bus e metrò la Regione
destina oggi 624 milioni l’anno. E prevede di versare la stessa cifra anche nel
2025. Non un euro in più. Strana strategia di combattere il traffico privato. E
quindi lo smog.
(autobusweb.it - 27 febb. 2018)
La Regione Lombardia concede un aiuto straordinario da 2,3
milioni di euro alla provincia di Brescia per consentire a quest’ultima di
approvare il bilancio, evitando forme di dissesto finanziario che si
ripercuoterebbero sul territorio e sui cittadini e assicura nuove risorse a
disposizione per il trasporto pubblico locale, al centro nelle scorse settimane
di diffusi allarmi a causa della scarsità di risorse a disposizione. Quello
messo in campo dalla Regione è una forma di aiuto straordinario. Una nota
pubblicata il 26 febbraio sul sito istituzionale recita così: «È di 2.352.120
euro l’aiuto straordinario concesso dalla giunta regionale della Lombardia alla
Provincia di Brescia per il Trasporto pubblico locale. Lo ha stanziato
l’esecutivo lombardo che ha approvato la delibera su proposta dell’assessore
regionale all’Economia, Crescita e Semplificazione. La misura è attuata ai
sensi della Legge regionale 42/2017 che autorizza lo svincolo a fronte
dell’impegno delle province a stanziare le risorse per il Tpl». Lo svincolo di
fondi a favore della Provincia di Brescia – chiude il comunicato – è subordinato alla comunicazione di un suo
formale impegno a stanziare il medesimo importo per i servizi di Trasporto pubblico
locale resi dal 2018.
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